Xavier Niel all'11% di Telecom Italia. Due ipotesi: intesa con Bollorè o pura operazione finanziaria

Quale è l’obiettivo a cui sta puntando Xavier Niel? Il miliardario francese ben noto a Parigi e Oltralpe, ha accumulato circa l’11% di Telecom Italia con il 6% del capitale in azioni e il 5% in derivati: un investimento da 1,7 miliardi di euro. Ma perché lo ha fatto? Cosa si nasconde dietro questa operazione? Gli ambienti finanziari sono stati colti di sorpresa dal raid, che tuttavia sarebbe partito già da diverse settimane, durante l’estate. Ora, secondo le indiscrezioni intercettate, Niel avrebbe aperto il dossier Telecom Italia per due possibili motivazioni, tra loro opposte. Ma secondo alcuni addetti ai lavori non si scappa. O l’una o l’altra. 1 Ipotesi) L’operazione sarebbe stata studiata in alleanza con Vincent Bollorè, presidente di Vivendi. Ma perché? L’unica motivazione che verrebbe vista è quella di cementare il blocco francese, a difesa dall’ingresso di un terzo soggetto sgradito ai francesi. Insomma, per creare un nucleo in grado di bloccare qualsiasi altro intervento esterno, visto come probabile all’interno del giro di aggregazioni europee. Vivendi in questo momento sarebbe focalizzata a studiare un’alleanza globale con la spagnola Telefonica ma la presa su Telecom Italia deve restare ben forte in quanto il gruppo italiano resta un possibile veicolo per distribuire in esclusiva i contenuti di Vivendi stessa. Insomma, la presa di Parigi si rafforza. 2 ipotesi) c’è poi uno scenario totalmente opposto. Niel vedrebbe l’operazione su Telecom Italia come un puro investimento finanziario. Avrebbe fiutato l’affare e cominciato ad accumulare azioni Telecom a prezzo di carico più bassi rispetto alle valutazioni attuali. Lo avrebbe fatto comprando gran parte delle quote a debito. Insomma, sotto questo versante l’operazione sarebbe esclusivamente speculativa. Quale delle due ipotesi è da prendere per buona?