Eni vende in Mozambico a Exxon Mobil: ma anche in Egitto è alle battute finali

E’ ormai alle battute finali l’operazione tramite la quale Exxon Mobil acquisterà da Eni una quota di un giacimento di gas naturale al largo delle coste del Mozambico. Ad anticipare la transazione è stato il Wall Street Journal. Ma Eni secondo quanto risulta a questa rubrica sarebbe pronta anche a chiudere un’altra operazione e vendere una quota del giacimento di Zohr, in Egitto (oggi di Eni al 100%). Secondo gli analisti Eni potrebbe cedere in Egitto circa il 40% del progetto. Tornando al Mozambico, i dettagli scarseggiano ma il negoziato potrebbe riguardare una quota di circa il 20% in un progetto di cui Eni controlla il 50%. Presupponendo che vada a buon fine, l’operazione sarebbe un affare per la compagnia petrolifera americana che ha una capitalizzazione di circa 350 miliardi di dollari. Una partecipazione del 20% fu venduta per oltre 4 miliardi di dollari nel 2013. Ma ora Exxon può permettersi di andare a caccia di affari sfruttando il tonfo dei prezzi del petrolio, pari al 65% dal giugno del 2014. L’oggetto delle trattative riguarda l’Area 4, destinata a diventare il principale fornitore di gas naturale liquefatto. Il Wsj dice che potrebbe contenere una quantità enorme della risorsa naturale tanto da potere soddisfare i consumi a uso residenziale negli Stati Uniti per quasi 20 anni. Essa fa parte di varie scoperte nell’Oceano Indiano fatte originariamente da Eni e Anadarko, che invece è l’operatore dell’Area 1 con una quota del 26,5%. Come recita un comunicato recente di Eni, il gruppo italiano è operatore dell’Area 4 con una partecipazione indiretta del 50% detenuta attraverso Eni East Africa (Eea), la quale detiene il 70% dell`Area 4 stessa. Gli altri concessionari sono Galp Energia, Kogas e Empresa Nacional de Hidrocarbonetos (Enh), con una quota di partecipazione del 10% ciascuno. Cnpc ha una partecipazione indiretta del 20% nell`Area 4, attraverso Eni East Africa.