E’ veramente una battaglia senza esclusione di colpi quella fra il gruppo giapponese Hitachi e il fondo Elliott su Ansaldo Sts. Ieri il gruppo giapponese ha annunciato di avere in mano il 49,95 per cento di Ansaldo Sts. In realta, secondo le indiscrezioni intercettate da questa rubrica sarebbe arrivato a circa 8 milioni complessive di azioni acquistate (dai circa 7 milioni di ieri sera) e avrebbe quindi gia’ superato il 50 per cento di Ansaldo Sts, quota che gli permettera’ di avere maggiori spazi sulla nomina del Cda. Ma intanto Elliott non si arrende e ha appena reso pubblico un comunicato stampa. Eccolo: Elliott, il secondo maggiore azionista di Ansaldo Sts, con una posizione lunga complessiva pari al 28,872% del capitale della società, apprende la decisione di Hitachi Rail di acquistare 6.936.764 azioni ordinarie di Ansaldo Sts a un prezzo per azione pari a 10,50 euro, oltre a riservarsi il diritto ad adeguamenti potenziali al rialzo in caso di ulteriori acquisti a prezzi più alti (o in determinati casi di vendita di proprie partecipazioni) entro i prossimi due 2 anni. La condotta di Hitachi conferma che il suo prezzo di offerta pubblica di acquisto ha significativamente sottovalutato Ansaldo Sts. Infatti, la decisione di Hitachi Rail di acquistare azioni di Ansaldo Sts a un prezzo di 10,5 euro per azione (oltre ad un adeguamento potenziale al rialzo) continua a sottovalutare Ansaldo Sts come ha ammesso la stessa Hitachi, il cui consiglio di amministrazione il 10 dicembre 2014 ha espressamente riconosciuto che “[…] if Tower’s [i.e. Finmeccanica] stake in Queen [i.e. Ansaldo STS] were subjected to an auction process as a stand-alone transaction, the price would be around 12 euro per share (compared with the offer price of €9.4 per share). This implies a discount with an absolute value of approximately €550m on the Queen [i.e. Ansaldo STS] Equity Value achievable by purchasing Bishop [i.e. Ansaldo Breda] as well” (come indicato nella decisione di Consob (atto di accertamento)sull’aumento del prezzo di offerta).
Elliott confida che le autorità di vigilanza e controllo italiane e la magistratura tuteleranno i diritti degli azionisti di minoranza in conformità con la legge. Elliott continua a ritenere che Ansaldo Sts sia una società unica e che, sotto la guida del giusto management, abbia prospettive future estremamente attraenti. Elliott è impegnata ad assicurare che Ansaldo Sts continui a essere gestita nell’interesse di tutti gli investitori, non solo dell’azionista di maggioranza, conformemente alle best practices di corporate governance.