Grandi Stazioni, i grandi private equity Cvc e Cinven pronti sul dossier

I grandi operatori del private equity aprono il dossier Grandi Stazioni, in vista dell’asta che dovrebbe entrare nel vivo nella prossima primavera. L’operazione sarebbe infatti seguita con grande attenzione, secondo indiscrezioni, da alcuni dei private equity esteri più attivi in Italia: sul mercato si fanno i nomi di Cvc, Cinven, Permira e Carlyle. Del resto, le dimensioni della transazione e il tipo di business (cioè la gestione commerciale) sembrano due caratteristiche che ben si adattano agli investitori finanziari stranieri. Proprio in questi giorni gli azionisti del gruppo, partecipata dal gruppo Fs per il 60% e per il 40% dai privati di Eurostazioni (Sintonia, Vianini lavori, Pirelli e Sncf), starebbero inoltre definendo assieme ai loro consulenti l’esatto perimetro che sarà oggetto di cessione. In particolare, verrà scorporata la proprietà immobiliare, mentre resterà quindi nella società da cedere la gestione dei negozi. Ne nascerà un business che potrebbe essere appetibile proprio perché, oltre a raccogliere le attività commerciali delle principali stazioni italiane, ha pochi modelli comparabili in Europa. C’è da dire che l’asta, gestita dalla banca d’affari Rothschild, sta procedendo con lentezza rispetto alle previsioni iniziali. Il processo si era infatti momentaneamente fermato prima con la nomina del nuovo Ad di Fs, individuato dal Tesoro in Michele Mario Elia al posto dell’uscente Mauro Moretti. Poi c’era stata l’uscita dell’amministratore delegato di Grandi Stazioni, Gaetano Casertano, che ha lasciato per motivi personali, e la nomina quindi del nuovo Cda con il capoazienda Paolo Gallo. Ora a rallentare l’avvio dell’asta sarebbe proprio l’attenta attività di analisi e scorporo degli asset immobiliari. Secondo i rumors, una volta sistemati tutti i tasselli, la cessione dovrebbe entrare nel vivo nella prossima primavera. Il valore della transazione, secondo le attese delle Fs, si dovrebbe avvicinare attorno agli 800 milioni di euro. La cessione riguarda le tredici principali stazioni ferroviarie italiane: cioè Milano Centrale, Torino Porta Nuova, Genova Brignole e Genova Piazza Principe, Venezia Mestre e Venezia S. Lucia, Verona Porta Nuova, Bologna Centrale, Firenze Sm Novella, Roma Termini, Roma Tiburtina, Napoli Centrale, Bari Centrale e Palermo Centrale. Un network attraversato ogni anno da 600 milioni di persone e con 1,5 milioni di metri quadrati di beni immobiliari.