Alessandri valuta per Technogym un private equity o un fondo sovrano come soluzione ponte all'Ipo

Il Re del Fitness Nerio Alessandri potrebbe non portare più la multinazionale del fitness Technogym (90% dei ricavi fuori d’Italia) a Piazza Affari: ma potrebbe essere valutato un nuovo socio di minoranza. Secondo quanto risulta al Sole 24 Ore, sarebbe infatti in corso un processo di esplorazione di possibili candidature arrivate da alcuni fondi di private equity e fondi sovrani, interessati a valutari un investimento, di minoranza, in uno dei colossi mondiali delle attrezzature da palestra. In campo cquattro soggetti finanziari, che avrebbero firmato un memorandum, per essere ammessi a questo processo di valutazione. Tra i soggetti figurerebbero il fondo di Singapore Temasek e il private equity scandinavo Eqt, che fa capo alla famiglia di imprenditori svedesi Wallenberg, azionisti di multinazionali come Ericsson, Electrolux e Abb. Insomma, l’interesse c’e’ anche se e’ tutto da vedere che si concretizzi perché l’azienda non ha ancora deciso se abbandonare o meno il processo di Ipo e i nodi di un eventuale investimento di minoranza restano la governance proposta e i tempi di wayout. In ballo c’e’ la minoranza, il 40 per cento ora di proprieta’ del fondo Arle che avrebbe una clausola, inserita nei patti parasociali con il socio di controllo Nerio Alessandri, che lo obbliga a uscire entro giugno.