I private equity aprono dossier rinnovabili di Edison: in campo Macquarie

I grandi private equity aprono il dossier delle energie rinnovabili di Edison. Era da qualche giorno che circolavano indiscrezioni su una possbile cessione di una quota di una quota fino al 40% della divisione di Edison che produce energia rinnovabile. Oggi Reuters e venerdì scorso Mergermarket hanno riportato che Lazard e Société Générale starebbero lavorando a questo dossier.
Si prevede che l’accordo valuterà l’intera attività di generazione di energia rinnovabile di Edison a oltre 1 miliardo di euro. La vendita della quota, spiega Reuters, consentirà a Edison di finanziare interamente le sue operazioni relative all’energia pulita. La società è completamente focalizzata sulle energie rinnovabili e sull’efficienza energetica dopo aver venduto quasi tutti i suoi asset di esplorazione a monte e di produzione. A febbraio ha assunto il pieno controllo di E2i Energie Speciali, che dispone di 706 megawatt di capacità eolica in 38 impianti in Italia. L’accordo E2i ha trasformato Edison nel secondo operatore eolico italiano con una capacità eolica e solare complessiva di oltre un gigawatt.
Ma chi potrebbero essere interessati alla minoranza? Questo genere di operazioni viene, in genere, fatto da grandi fondi infrastrutturali internazionali, come ad esempio l’australiana Macquarie.
Di sicuro la tendenza tra le grandi utility e le società dell’energia è quella di cedere una quota di minoranza del business delle rinnovabili in modo di crescere. La stessa Eni sta esaminando le opzioni strategiche per il listing o la vendita di una quota di minoranza in una nuova divisione di vendita al dettaglio di energie rinnovabili, che potrebbe valere 9 miliardi di euro compreso il debito.