Poste Italiane, collocamento sotto l'ombra del referendum. Possibile finestra a ottobre. Un terzo al retail

Il collocamento della tranche di Poste Italiane sul mercato secondario da parte del Tesoro sarà condizionato dal referendum costituzionale e dal suo esito. A spiegarlo è stato il servizio di intelligence inglese Dealreporter. Secondo diverse fonti infatti il periodo temporale più probabile per il collocamento resta il mese di ottobre, quindi prima del referendum. Il referendum dovrebbe essere a fine novembre: il 20 o, più probabilmente, il 27. Possibile anche un collocamento tra fine ottobre e la prima settimana di novembre. Da notare che la finestra potrebbe essere assai stretta in quanto le elezioni americane saranno l’8 di novembre e a quel punto i mercati potrebbero essere assai volatili e gli investitori americani impegnati a valutare la situazione politica. Infine, secondo i rumors indicati sempre da Dealreporter, un terzo della tranche in vendita potrebbe essere destinato al retail e due terzi agli istituzionali. Banca Imi, Bank of America Merrill Lynch, Citigroup, Mediobanca e UniCredit sono global coordinators, con Credit Suisse, Goldman Sachs e Ubs come bookrunners. Dalla cessione sul mercato di un’altra tranche di Poste Italiane ci si attende un introito di circa 2 miliardi per il Tesoro.