La cartolarizzazione della Popolare di Bari (con le garanzie di Stato) diventa il benchmark per il futuro mercato degli Npl

C’è attesa sul mercato per la prima cartolarizzazione di crediti in sofferenza con la garanzia del Tesoro: quella della Banca popolare di Bari, che venderà crediti deteriorati per un importo di circa 500-600 milioni di euro.La transazione farà infatti da termine di confronto per tutto il settore, dopo il via libera nei mesi scorsi alle garanzie sulla cartolarizzazione delle sofferenze (Gacs), la misura messa a punto dal governo italiano, dopo un anno di trattative con la Commissione europea, per favorire le cessioni dei crediti insolventi delle banche italiane. E sarà anche un passaggio fondamentale per capire come potrà agire il Fondo Atlante, il veicolo lanciato di recente per partecipare all’aumento di capitale della Popolare di Vicenza e che avrà un ruolo anche nell’acquisto di quote di cartolarizzazioni di crediti in sofferenza.
Tra qualche settimana infatti si pronunceranno sulla cartolarizzazione tre agenzie di rating: Moody’s, Fitch e Dbrs. Potranno usufruire della garanzia pubblica le emissioni con un rating investment grade-tripla B: nel dettaglio, le cartolarizzazioni considerate più sicure (in gergo, senior), quelle che sopportano per ultime le perdite legate a recuperi di crediti inferiori alle previsioni. C’è fiducia sull’esito dell’operazione. Al lavoro per la Popolare di Bari sono la banca arranger, cioè Jp Morgan e il global servicer, cioè Prelios Credit Servicing, uno dei pochi servicer italiani specializzati.
Proprio in queste settimane sarebbe in corso, sotto la gestione di Jp Morgan, un’attività di pre-marketing con i possibili investitori. Per la parte senior della cartolarizzazione avrebbero mostrato interesse assicurazioni e fondi pensione, mentre per quella junior (che diventerà terreno di intervento del fondo Atlante) potrebbero entrare in campo investitori con aspettative di rendimento più elevate. In ogni caso il portafoglio di non performing loan della Popolare di Bari, oggetto di cartolarizzazione, non è particolarmente problematico: si tratta infatti in maggioranza di crediti secured, cioè garantiti da immobili.