Il patto Mediaset-Hazan sulle radio e l'opzione per convertire le azioni senza diritto di voto

L’attesa è tutta concentrata sulla decisione dell’Antitrust che dovrebbe a breve dare il suo giudizio sull’operazione, sicuramente entro il primo trimestre del 2016. Ma il patto è già stato messo nero su bianco nella documentazione contrattuale firmata da Mediaset e dalla famiglia Hazan, gli storici proprietari di Finelco, cioè la holding che controlla Radio 105, Virgin Radio e Radio Montecarlo: un patto tra Hazan e Mediaset studiato negli aspetti tecnici dai legali Stefano Morri dello studio omonimo e Luca Fossati dello studio Chiomenti. Ebbene, se il giudizio dell’Antitrust sarà positivo Mediaset potrebbe, in breve tempo, diventare il socio di controllo di una corazzata del settore radio (unendo qindi Radio 101, già di sua proprietà, a Radio 105, Virgin e Radio Montecarlo) in grado di aggregare ulteriori emittenti in futuro. Secondo quanto risulta a questa rubrica, nel patto sarebbe infatti previsto che, una volta ottenuto il via libera dell’Antitrust, Mediaset possa convertire le azioni senza diritto di voto (ma titoli con evidenti diritti economici) in azioni con diritti di voto. In questo modo il Biscione salirebbe in ampia maggioranza nella holding che controlla Radio 105, Virgin e Radio Montecarlo. E da quel momento potrebbe partire il progetto di polo radiofonico, con evidenti sinergie con le televisioni del Biscione, che dovrebbe portare sotto lo stesso cappello anche Radio 101, comprata da Mondadori lo scorso anno. Tutto il piano ruoterebbe attorno a Radio 105, che rappresenta la vera gallina dalle uova d’oro del gruppo grazie ad ascolti costantemente in crescita. Ma, una volta che le azioni senza diritto di voto saranno convertite, resta da capire anche quello che farà la famiglia Hazan, per anni alleati di Rcs prima dell’ingresso in campo di Mediaset: se vorrà restare in minoranza oppure se preferirà iniziare una nuova avventura imprenditoriale. Secondo alcuni rumors infatti gli Hazan potrebbero scegliere un’altra strada, cioè scorporare dal polo radiofonico Radio Montecarlo e scegliere la strada dell’indipendenza.