E ora per Che Banca!-Barclays piace un futuro in Borsa

Obiettivo Borsa nel medio periodo? Dopo che Che Banca! Ha annunciato l’acquisizione della rete di sportelli di Barclays Italia sono molti gli addetti ai lavori che pensano che la casa madre Mediobanca, non subito ma nel medio periodo, potrebbe decidere di quotare la nuova realta’. Prima bisognera’ pero’ integrare e razionalizzare la rete di Barclays. Gli analisti del resto promuovono l’acquisizione del retail italiano di Barclays da parte di CheBanca (gruppo Mediobanca). L’operazione “ha una logica perfetta da un punto di vista industriale perche’ permette di accelerare la crescita di CheBanca in aree in cui e’ gia’ forte (i mutui) e dove ha bisogno di aumentare le dimensioni (la gestione patrimoniale) per cogliere completamente i vantaggi dell’eccellente piattaforma che ha sviluppato””, scrivono gli esperti di Equita. La passata esperienza del ceo Gianluca Sichel in materia “induce alla fiducia”. Equita rileva anche che l’acquisizione ha un impatto zero in termini di patrimonio netto in quanto attivita’ e passivita’ sono controbilanciate dai 237 milioni in cash offerti da Barclays e che il prezzo reale risulta dai 20 punti base di capitale assorbito, pari a 120 milioni di euro. Il prezzo e’ attraente, indicano gli analisti. Se Mediobanca aumentera’ le masse gestite del 50% in 3-5 anni, “il che e’ perfettamente fattibile”, presupponendo un margine di 120 punti base e un rapporto cost/income del 30% marginale, questo comporterebbe un RoE del 14%. Per Kepler, l’acquizione e’ “un’operazione che trasforma CheBanca”, perche’ porta un aumento del 40% della clientela, del 45% degli asset, del 60% dei mutui, con il passaggio dal breakeven atteso per quest’anno (utile netto previsti a 7 milioni di euro) verso una redditivita’ piu’ adeguata nel medio termine. Kepler ritiene che le sinergie lorde a regime potrebbero essere nella gamma di 20-25 milioni, per oltre meta’ sui costi, il che dovrebbe piu’ che portare a un raddoppio dell’utile netto rispetto alle stime di 10 milioni nel 2018, con un impatto del 2% dell’utile per azione del gruppo.

  • Luigi |

    L’acquisizione degli sportelli Barclays, da parte di Che Banca, a mio avviso, in un momento così delicato per il settore, è da ritenersi razionale dal momento che permette un’accelerazione di crescita di quest’ultima rendendola meno claudicante in questo ramo. Mi auguro che tutto questo porti dei benefici ad una così selezionata clientela, garantendole quella serenità e fiducia che oggi si stà perdendo.

  • Luigi |

    L’acquisizione degli sportelli Barclays, da parte di Che Banca, a mio avviso, in un momento così delicato per il settore, è da ritenersi razionale dal momento che permette un’accelerazione di crescita di quest’ultima rendendola meno claudicante in questo ramo. Mi auguro che tutto questo porti dei benefici ad una così selezionata clientela, garantendole quella serenità e fiducia che oggi si stà perdendo.

  • Hermann Bollinger |

    Segnalo la presenza di uno scandaloso trafiletto, sul Financial Times di oggi, che descrivendo la cessione degli sportelli di Barclays, si esibisce in un crescendo di denigrazione sull’Italia. Ora, che il nostro paese abbia dei problemi è noto. Ma da che pulpito! Un giornale come l’FT, ormai poco più che un tabloid (lo descriverei come la versione cartacea di Zerohedge), un giornale che ieri ha manipolato i mercati attraverso un annuncio sulla BCE palesemente falso, ci fa la predica? Una nazione come il Regno Unito, nella quale – nonostante le multe di svariate centinaia di miliardi di sterline già ingoiate – le banche devono ancora spesare altri £60 miliardi (fonte: Bank of England) per le loro malefatte? Una nazione che ha dovuto nazionalizzare alcune delle sue banche principali per farle sopravvivere? Arriverà il giorno in cui tutta questa arroganza si dimostrerà tale.

  • Hermann Bollinger |

    Segnalo la presenza di uno scandaloso trafiletto, sul Financial Times di oggi, che descrivendo la cessione degli sportelli di Barclays, si esibisce in un crescendo di denigrazione sull’Italia. Ora, che il nostro paese abbia dei problemi è noto. Ma da che pulpito! Un giornale come l’FT, ormai poco più che un tabloid (lo descriverei come la versione cartacea di Zerohedge), un giornale che ieri ha manipolato i mercati attraverso un annuncio sulla BCE palesemente falso, ci fa la predica? Una nazione come il Regno Unito, nella quale – nonostante le multe di svariate centinaia di miliardi di sterline già ingoiate – le banche devono ancora spesare altri £60 miliardi (fonte: Bank of England) per le loro malefatte? Una nazione che ha dovuto nazionalizzare alcune delle sue banche principali per farle sopravvivere? Arriverà il giorno in cui tutta questa arroganza si dimostrerà tale.

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