Eni, per Saipem riassetto in tre fasi. Obiettivo: l'ingresso del Fondo Strategico Italiano

Un riassetto in tre fasi. Ecco, secondo le indiscrezioni, come potrebbe concretizzarsi il riassetto di Saipem, controllata di Eni. L’obiettivo finale sarebbe l’ingresso del Fondo Strategico Italiano nella compagine azionaria, ingresso che dovrebbe avvenire all’interno dell’aumento di capitale. Da notare che, secondo i rumors raccolti dal Sole 24 Ore, sarebbero in corso colloqui e discussioni preliminari tra il Fondo Strategico stesso ed Eni, anche grazie alla regia dell’advisor di quest’ultimo, cioè Credit Suisse. Ma vediamo le tre fasi. Fase 1. rifinanziare, con l’aiuto dell’advisor Lazard, con gli istituti di credito il debito di Saipem, di cui la maggioranza fa capo alla controllante Eni. Fase 2: organizzare un aumento di capitale (nella misura di 1,5 miliardi) che le stesse banche (che garantiranno il rifinanziamento) chiederanno come misura necessaria al buon esito di tutta l’architettura dell’operazione. Fase 3. All’interno dell’aumento di capitale un ruolo di rilievo lo dovrebbe avere il Fondo Strategico Italiano, veicolo controllato dalla Cdp, anche grazie alla volontà del Governo di mantenere una bandiera italiana su Saipem. La fase 3 dovrebbe concretizzarsi all’inizio del prossimo anno.