Lione, Nizza, City Airport di Londra e Aeroporti di Roma: investitori a caccia degli scali europei

Cieli europei aeroportuali al tutto esaurito per gli investitori. C’è grande traffico nel Vecchio Continente in vista di cessione di scali: da Nizza a Lione, in Francia, fino al londinese City Airport e a una quota di Aeroporti di Roma. Resta da capire chi dei quattro aeroporti, vista l’abbondanza di operazioni, potrebbe restare con il cerino in mano. In Francia il governo ha deciso di cedere gli scali di Lione e Nizza che potrebbero valere secondo Reuters rispettivamente 1,5 miliardi di euro e 900 milioni: sulla base di una valutazione che sarebbe tra le 15 e le 20 volte il margine operativo lordo di Nizza (100 milioni) e di Lione (60 milioni). In campo per gli aeroporti francesi c’è il ghota internazionale degli investitori: Malaysia Airport, Singapore Airport, le spagnole Aena e Ferrovial, ma anche l’italiana Atlantia (che controlla Adr), oltre a fondi infrastrutturali come Industry Funds Management, Global Infrastructure Partners e Macquarie, fondi pensione come Canadian Pension Plan e Ontario Teachers, per arrivare a fondi sovrani come Wren House, GIC e Abu Dhabi Investment Authority (Adia). Tra i gruppi francesi in lizza ci sarà Aeroports de Paris (ADP) e un consorzio tra Vinci, Predica e la Caisse des Depots et Consignations. Detto questo le attenzioni sono anche sui cieli inglesi: le attenzioni sono sul City Airport di Londra, messo in vendita dal proprietario Global Infrastructure Partners che avrebbe chiamato come advisor Credit Suisse. Per il City Airport sarebbero scesi così in campo la canadese Borealis assieme ad Allianz, ma anche l’Ontario Teachers Pension Plan che starebbe lavorando sul dossier assieme al fondo sovrano del Kuwait Kia e al gruppo finanziario Hermes. Fino all’australiana Macquarie. Qualche osservatore avrebbe ipotizzato che anche la stessa Atlantia possa valutare l’investimento in cordata. L’aeroporto londinese sarebbe valutato quasi 3 miliardi di euro. C’è infine l’asta sulla minoranza dell’Aeroporto di Roma (il 30%) che pare essersi un po’ raffreddata proprio per la contemporanea presenza di aste importanti nel resto d’Europa. Del resto, i compratori appaiono essere più o meno gli stessi sia in Francia, sia in Inghilterra sia in Italia. Ed è ovvio che chi meglio si alloggia…