Ferrovie: settimana decisiva per l'Ipo. Previsti incontri per lo scorporo della rete convenzionale da 35 miliardi. Ecco le ragioni dello spin-off allo Stato

Ferrovie dello Stato procede verso l’Ipo a Piazza Affari e si prepara allo scorporo della rete convenzionale, passaggio fondamentale per l’approdo in Borsa alla fine di quest’anno. Proprio lo scorporo della rete convenzionale allo Stato (e al contrario il mantenimento della rete ad Alta Velocita in pancia ad Fs) era stato anticipato dal Sole 24 Ore e da questa rubrica un mese e mezzo fa come un processo cruciale per portare la societa’ alla quotazione. Gia’ allora i tecnici del Ministero erano al lavoro sul tema. Questa settimana ci saranno incontri importanti sull’argomento. Ora la motivazione di questa scelta del Tesoro e’ spiegata in modo chiaro dal Corriere Economia di oggi: “L’obiettivo e’ infatti alleggerire il patrimonio delle Ferrovie di circa 35 miliardi, quant’e’ il valore di libro della rete. E cosi’ ridurre il patrimonio facendo in modo che il capitale sia remunerato di piu’. Cosa che renderebbe le Ferrovie piu’ appetibili per gli investitori, sia in Borsa sia in collocamento privato o in un mix di entrambi”. La gestione della rete convenzionale restera’ invece ad Rfi.

  • Tocqueville |

    Ma non avrebbe più senso lasciare la rete unita sotto un’unica proprietà?
    Siamo sicuri che questo spin-off non si tradurrà in inferiori investimenti sulla rete convenzionale?
    @Carlo: cosa bolle in pentola per Telecom Italia? C’è la speranza di avere un gruppo con una presenza importante in Brasile ma che investe anche su una rete italiana degna di essere chiamata europea oppure l’ennesima fregatura per i cittadini è alle porte?

  • Tocqueville |

    Ma non avrebbe più senso lasciare la rete unita sotto un’unica proprietà?
    Siamo sicuri che questo spin-off non si tradurrà in inferiori investimenti sulla rete convenzionale?
    @Carlo: cosa bolle in pentola per Telecom Italia? C’è la speranza di avere un gruppo con una presenza importante in Brasile ma che investe anche su una rete italiana degna di essere chiamata europea oppure l’ennesima fregatura per i cittadini è alle porte?

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