Cosa si nasconde dietro l'offerta "da Disneyland" di Sol Tujillo per Telecom Italia

Sta per davvero succedendo qualcosa su Telecom Italia? C’e’ qualcuno che la vuole scalare? Dopo le voci dei giorni scorsi sull’interesse del manager, ex-capoazienda di Telstra, Sol Tujillo, e’ certo che anche nei prossimi mesi il titolo sara’ sotto i riflettori di Piazza Affari. Per ora la Borsa non ha concesso grande credito all’offerta di Tujillo, che vorrebbe mettere sul piatto 7,5 miliardi di euro per una quota di Telecom Italia in alleanza (il condizionale e’ d’obbligo) con i fondi di Abu Dhabi e Qatar. In effetti Tujillo viene dipinto come un manager con grande fantasia, competenza per il mondo delle telecomunicazioni, ma zero soldi a disposizione. Negli ultimi mesi avrebbe girato mezza italia, con passaggi nelle banche, nei palazzi di potere politico romano e pure bussando a qualche investitore, ricevendo pero’ un cortese rifiuto alle sue proposte di scalata su Telecom Italia. Avrebbe avuto, dicono i rumors, anche un incontro con Claudio Sposito, il fondatore del private equity Clessidra, ma l’ex-amministratore delegato di Fininvest avrebbe ascoltato con interesse ma poi declinato la sua offerta di partecipare a un’operazione su Telecom Italia. E pure i soldi degli amiri del Qatar e di Abu Dhabi sembrano un miraggio per Tujillo. Secondo i rumors provenienti da Doha gli emiri non penserebbero affatto ad investire su Telecom Italia. Insomma, per il manager americano e di origini messicane la strada sembra difficile e la sua offerta come una possibilita’ remotissima: al punto che il consigliere di Telecom Italia Tarak Ben Ammar l’ha bollata senza mezze misure come “roba da Disneyland”. Ma forse la fantomatica offerta di Tujillo qualcosa insegna: sono iniziate le grandi manovre su Telecom Italia e presto, c’e’ da scommetterci, potrebbero uscire altri rumors su interessi dall’estero: magari ben piu’ concreti della proposta di Tujillo.