Per la Pioneer di Unicredit rientra in gioco il Santander di Ana Botin

La spagnola Banco Santander rientra in gioco nella partita del riassetto di Pioneer proprio in prossimità di una decisione sul futuro dell’asset manager da parte dell’azionista Unicredit. Secondo le indiscrezioni negli ultimi giorni il gruppo iberico, tramite il proprio advisor Ubs, avrebbe cercato di inserirsi nel testa a testa in corso fra i due private equity Advent e Cvc. Il piano allo studio sarebbe volto all’unione delle attività di Santander nell’asset management con quelle di Pioneer. Da notare che proprio la scorsa settimana è mancato Emilio Botin, il potente banchiere per decenni alla guida del Santander, ed è succeduta alla presidenza la figlia Ana Patricia. Proprio quest’ultima, secondo i rumors, sarebbe tra i fautori di un consolidamento, tramite matrimoni, della banca iberica nel settore del risparmio gestito.
Ma le chance del Santander, malgrado l’ultimo colpo di coda, sembrano abbastanza ridotte. Se Unicredit deciderà di cedere un 50% di Pioneer sembra più probabile che a comprare sia un fondo di private equity. Questa ipotesi sarebbe preferita dagli stessi manager di Pioneer.
Così i favori del pronostico restano ai due fondi di private equity Advent e Cvc, quest’ultimo in alleanza con il fondo di Singapore Gic. Oggi, secondo i rumors in circolazione, sarebbero previsti i comitati di Unicredit, mentre il prossimo consiglio di amministrazione sarà il 23 settembre.
Per quella data si dovrebbe avere qualche dettaglio in più sull’operazione e, se il gruppo guidato da Federico Ghizzoni riterrà interessante una delle proposte, potrebbe essere concessa un’esclusiva a trattare. Intanto nelle scorse settimane ai due fondi di private equity Cvc e Advent, concorrenti sull’operazione, sarebbe stato chiesto di meglio precisare il piano di espansione sul mercato americano. Del resto per Unicredit, che vuole una partnership azionaria che porti anche valore industriale, e per gli stessi manager di Pioneer la conquista di quote di mercato sul mercato americano resta un fattore cruciale nella scelta della migliore proposta. Pioneer è infatti una società globale con una buona presenza negli Stati Uniti. Sia Advent sia Cvc, assistiti rispettivamente da Mediobanca e Deutsche Bank, avrebbero dunque presentato i loro progetti industriali e si attende ora il giudizio di Unicredit, supportato dagli advisor Morgan Stanley e Merrill Lynch. I due fondi avrebbero, secondo i rumors, ritoccato al rialzo le offerte per Pioneer, con una valutazione superiore ai 2,5 miliardi, multipli elevati se applicati agli utili previsti per il 2014, che ammontano a 240 milioni. Per la banca guidata da Ghizzoni la partita vale più di un miliardo, che dal punto di vista patrimoniale è pari a oltre 20 punti base a livello di common equity tier 1.