Con il riassetto manageriale in Ferrovie resta il rebus dell'Ipo: quotare la holding o l'Alta Velocita'?

Cosa si preannuncia in prospettiva borsistica in Fs con l'addio di Mauro Moretti (scelto per Finmeccanica) e il probabile approdo alle Ferrovie di Domenico Arcuri da Invitalia.
Qualche settimana fa proprio Moretti, in conferenza stampa aveva spiegato che con un margine operativo (Ebitda) «che non ha precedenti nel settore ferroviario in Europa», oggi al 23,1% e proiettato nel 2017 al 26,3%, Fs sono pronte anche alla quotazione in Borsa aggiungendo che «ora l'azionista può scegliere tra varie alternative di valorizzazione del gruppo».

Il piano industriale di Fs prevede ulteriori investimenti, 24 miliardi in 4 anni: l'arrivo dei 50 Etr1000 e l'assalto al mercato europeo dell'Alta velocità (Trenitalia aspetta l'autorizzazione sulla linea Parigi-Bruxelles). Quindi Moretti lascia un gruppo pronto alla quotazione in Borsa, che potrebbe portare nelle casse del Tesoro sei miliardi in cambio del 50% del capitale. Ma sono proprio le modalita' dell'Ipo che sono ancora da capire e questo sara' uno dei nodi che dovra' sciogliere il successore di Moretti. Quest'ultimo ha piu' volte spiegato di essere favorevole alla quotazione della holding di Fs e di essere contrario alla quotazione della sola Alta velocità, che metterebbe a rischio la tenuta del resto del gruppo. Tuttavia in ambienti finanziari la quotazione della sola Alta velocita' resterebbe progetto che molte banche d'affari guarderebbero con favore e anche nel governo il piano non sarebbe poi ostacolato. Resta da capire, dunque, quale sara' ora la strada scelta dal nuovo management di Fs in accordo con l'azionista Governo.