Per il controllo dei marchi Bertolli, Carapelli e Sasso è contesa tra Italia e Spagna

Contesa tra i fondi strategici italiano e spagnolo per Deoleo, gruppo oleario spagnolo che possiede tra gli altri i marchi Bertolli, Carapelli e Sasso. Così sembrerebbe, secondo quanto risulta al Sole 24 Ore e a questo blog, visto che nella partita per il controllo di Deoleo, che è stata messa in vendita dalle banche, sarebbe entrata in campo la Sepi, cioè la Sociedad Estatal de Participaciones Industriales controllata dal Governo spagnolo.

Sepi sarebbe entrato in campo, secondo i rumors, per sbarrare la strada al Fondo Strategico Italiano, controllata della Cassa Depositi e Prestiti, a propria volta di proprietà del governo italiano. Quest'ultimo ha inoltre stretto una joint venture con il fondo sovrano del Qatar per investire sul Made in Italy e, quindi, anche sul settore alimentare. Nelle scorse settimane il Fondo Strategico Italiano ha presentato un'offerta non vincolante per una quota del 30% di Deoleo. La conferma era arrivata da un portavoce del Fsi.

Deoleo oggi possiede complessivamente 11 marchi, in differenti paesi, nel settore oleario. A vendere la quota del colosso mondiale dell'olio, che nel 2013 ha fatturato circa 800 milioni di euro, sono la nazionalizzata Bankia – come richiesto dalla Commssione Europea – CaixaBank e Kutabank.

L'iter per la vendita è partito lo scorso novembre quando Deoleo, che capitalizza circa 450 milioni di euro, ha incaricato Jp Morgan di gestire il riordino del suo assetto azionario. In campo sarebbero scesi anche diversi fondi di private equity: fra questi Carlyle, Pai e Cvc: questi gruppi finanziari, secondo quanto spiegato dal servizio di news finanziarie Mergermarket qualche giorno fa, avrebbero tuttavia presentato un'offerta al di sotto delle attese delle banche azioniste.

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