Lo si potrebbe chiamare "effetto Letta" o, ancora meglio, effetto "larghe intese" sulle aziende della galassia Berlusconi. Sarà forse un caso, ma dall'inizio della scorsa settimana ad oggi tutti i gruppi che in qualche modo vedono come azionista la Fininvest, quindi la famiglia Berlusconi, hanno ottenuto ottime performance a Piazza Affari: anzi, addirittura hanno quasi raddoppiato l'indice Ftse Italia All Share. Tutta la Borsa milanese ha sfruttato un effetto politico positivo, ma le aziende dell'ex-premier hanno fatto addirittura meglio. Non si vedeva da un po' di tempo un fenomeno di questo tipo, a maggior ragione se si pensa che le aziende dell'ex-premier non stanno più brillando come risultati economici e che quest'anno hanno lasciato a secco di dividendo la Fininvest.
Mediaset ha ad esempio guadagnato da lunedì scorso, quando il nome di Enrico Letta e l'ipotesi larghe intese era ormai consolidata, il 9,09%, mentre Mediolanum il 9,52%, contro un rialzo del Ftse Italia All Share del 5,34 per cento. Più modesto invece il rialzo di Mondadori nello stesso periodo pari al 2,30 per cento.
E anche oggi la crescita non si ferma, almeno per la corazzata Mediaset che mette a segno l'1,17%, mentre Mediolanum lascia sul terreno lo 0,68% e Mondadori guadagna lo 0,82 per cento. La Borsa milanese oggi è invece in leggera discesa.
Se si somma la crescita del 9,09% all'1% per cento di oggi, il rialzo totale per il Biscione arriva a circa il 10 per cento. Il che, in soldoni, significa che Mediaset (che capitalizza 2,3 miliardi di euro), ha aumentato il proprio valore in Borsa nell'ultima settimana di circa 200 milioni di euro. Se si pensa che oggi la famiglia Berlusconi possiede circa il 40% di Mediaset (tramite la Fininvest), vuol dire che la ricchezza borsistica della famiglia di Arcore è aumentata di circa 80 milioni. Insomma un bel guadagno di questi tempi. La Borsa è volatile, si dirà, e come è salito in questi giorni è possibile che Mediaset possa scendere di un'uguale percentuale nelle prossime settimane. Ma è fuor di dubbio che non si vedeva da un bel pezzo un rialzo così duraturo di Mediaset a Piazza Affari.
Resta da capire se ci siano motivazioni economico-finanziarie per la salita dei titoli della galassia Fininvest-Berlusconi. Mediaset proprio la scorsa settimana, con l'assemblea, ha archiviato il primo rosso della propria storia (con perdite per oltre 235 milioni di euro) e malgrado il digitale Premium stia andando leggermente meglio, non sembra ci siano ancora le motivazioni borsistiche per una crescita del titolo. E' pur vero che Mediaset negli ultimi mesi aveva perso parecchio terreno a Piazza Affari e che una risalita sembra fisiologica, ma resta forte la sensazione che le larghe intese di Governo abbiano dato un aiutino al titolo in Borsa.
Colpita dalle vendite negli scorsi mesi, come un po' tutti i titoli finanziari, era stata anche Mediolanum, che nell'ultima settimana si è ben ripresa. Particolari motivazioni economiche non sembrano esserci anche per la società di Ennio Doris, visto che il mese di gennaio è stato chiuso con una raccolta netta di 232 milioni, in calo rispetto ai 269 milioni del gennaio 2012. La rete di Mediolanum resta però pur sempre una delle migliori: nella classifica per raccolta netta totale dall'inizio dell'anno, Banca Mediolanum si piazza al primo posto seguita da Finecobank e da Azimut.
Resta Mondadori, che sale seppure di poco in Borsa. La casa editrice di Segrate è forse la società quotata della Fininvest che più sta soffrendo la crisi economica. Per il gruppo editoriale presieduto da Marina Berlusconi e guidato da Ernesto Mauri "l'effetto Letta" non è andato a buon fine. Il rialzo di poco più del 2% non sembra un valore significativo.