Hutchison accumula munizioni per l'operazione Telecom Italia. Nel Cda Bernabè butta la palla in avanti

Il colosso asiatico Hutchison Whampoa fa cassa in Europa collocando agli investitori istituzionali un bond ibrido in euro del valore di 1,75 miliardi di euro. L’operazione, effettuata tramite un tris di banche d’affari (Bank of America-Merrill Lynch, Goldman Sachs e Hsbc), ha avuto successo e il gruppo asiatico di Hong Kong, di proprietà del magnate Li Ka-shing, ha spiegato che l’operazione servirà in parte a rifinanziare il debito esistente e in parte per le future necessità di cassa dell’azienda.La notizia dell’emissione non è però sfuggita agli addetti ai lavori. Molti hanno notato che il bond è stato emesso proprio in corrispondenza dell’infittirsi delle voci su un possibile ingresso di Li Ka-shing nella compagine azionaria di Telecom Italia: operazione per la quale saranno necessari capitali freschi, nel caso in cui andasse in porto. Inoltre gli stessi rumors riferiscono che parte dell’incasso del bond servirà per investire sulle attività in Europa di Hutchison Whampoa.

Sul fronte rete e fusione con 3 Italia, come anticipato, invece si prenderà tempo. In particolare verrà meglio analizzata la fusione con 3 Italia, controllata di Hutchison Whampoa. A favorire un'integrazione tra Telecom Italia e 3 resta il presidente Franco Bernabè, mentre sembrano più scettiche le posizioni di due grandi azionisti di Telco, cioè Telefonica e Mediobanca. Anche sulla rete è stato deciso di aggiornare l'evolversi della trattativa di scorporo, con un possibile ingresso della Cdp in minoranza.

A annunciare che ci sarà un riaggiornamento sui due temi è stato il consigliere Tarak Ben Ammar. Per ora "non c'è nessun mandato a trattare. Ci sarà un Cda al massimo entro 1 mese.  Abbiamo preso più tempo sia sul dossier della rete sia su H3G – ha detto Ben Ammar – Abbiamo deciso di approfondire molto di più, l'obiettivo è quello di trovare una soluzione per far salire il titolo e creare ricchezza. Stiamo approfondendo per vedere i valori che ne escono e se portano ricchezza a tutti gli azionisti, nessuno è contrario a
niente".