Stanno alla finestra e per ora non avrebbero alcuna intenzione di farsi avanti: almeno fino a quando non saranno chiariti aspetti fondamentali sulla ricapitalizzazione, sul piano industriale e sulle nuove linee di finanziamento bancario.
La compagnia di Abu Dhabi Etihad, la russa Aeroflot e la cinese Hainan Airlines osservano con interesse la situazione in evoluzione su Alitalia. I tre nomi sono quelli indicati come i possibili nuovi partner della società italiana in caso di riassetto degli azionisti ed (eventualmente) per sostituire Air France come socio industriale.
Tuttavia la partita non è per niente semplice, anzi è di grande complessità. Se si guardano i soli dati di bilancio è difficile pensare che società straniere, anche se cariche di liquidità come in particolare Etihad e Aeroflot, possano decidere di avventurarsi in una vicenda come Alitalia. I numeri della società italiana sono infatti abbastanza impietosi. Quanto potrebbe valere una società che ha un patrimonio netto consolidato negativo per 93 milioni al 30 giugno e debiti lordi superiori a 2,5 miliardi? Inoltre i risultati sembrano ancora lontani da quel miglioramento tanto agognato: il risultato operativo dei primi 9 mesi è stato negativo per 162 milioni rispetto ai 119 milioni dello stesso periodo dello scorso anno. Se le vicende finanziarie di Alitalia non sembrano lasciare spazio a nuovi partner, c’è invece da fare un discorso a parte sui piani industriali. Ed è su questo lato che ci potrebbe essere qualche speranza di trovare un nuovo socio industriale.
I riflettori sono infatti puntati sul ruolo dell’Italia e dell’aeroporto di Fiumicino come hub in Europa Occidentale del traffico passeggeri provenienti da Est: quindi da Paesi emergenti e ricchi come Russia, Medio Oriente e Cina.
Su questo ultimo fronte grandi flotte come appunto Etihad, Aeroflot e Hainan potrebbero avere un interesse strategico a mettere un piede in Alitalia. Almeno questa sarebbe stata la strada che alcuni soci di Alitalia, aiutati in questo compito da Rothschild, avrebbero cercato di percorrere nei mesi scorsi.
Ma la strada, almeno per ora, sembra comunque in salita. La via più percorribile è sembrata quella di Etihad. Fra Alitalia e la società di Abu Dhabi sono già attivi accordi di tipo commerciale. Finora Etihad è stata l’asso pigliatutto dei cieli: ha acquisito il 29% in Airberlin, seconda compagnia aerea più grande di Germania, un 3% dell’irlandese Air Lingus e, soprattutto, ha firmato un accordo con il governo serbo per salvare la compagnia di bandiera JetAirways, in crisi economica.