Piano Carige, per gli analisti resta ambizioso

Il nuovo piano di Carige è eccessivamente ottimistico. Non ha raccolto unanimità di consensi il piano del gruppo guidato dall’amministratore delegato Guido Bastianini . Nel piano c’è un obiettivo di utile 2018 a 68 milioni con un coverage dal 42% al 47% (con un impatto negativo di 250 milioni). In più c’è la vendita di 1,8 miliardi lordi di Npl in due tranche (con una perdita del 10%, quindi con un prezzo di cessione di 27-28 cents). Il non-performing exposure coverage ratio su impieghi nel 2020 scenderebbe quindi al 19,9%. In più nel piano presentato c’è la chiusura di 100 filiali su 600 in modo da mantenere i costi stabili fino al 2020. Ma i riflettori sono anche sul realizzo nel 2018 di 418 milioni di profitti netti da interessi (Cagr 2015-2018 7.7%), 308 milioni di fees (Cagr +5.3%). In questo modo Carige dovrebbe avere nel 2017 un CET1 del 10.3% sufficiente ad evitare un aumento di capitale. Ebbene, secondo alcuni esperti questi obiettivi sarebbero un po’ ambiziosi. Ad esempio gli analisti di Equita ritengono che è molto arduo da raggiungere nel 2018 un +7.7% di CAGR relativo ai profitti netti da interessi e un +5.3% delle fees chiudendo il 16% delle filiali e in un mercato estremamente competitivo come quello attuale. Inoltre per Equita un aumento del coverage e la cessione di Npl porteranno a circa 400 milioni di perdite cumulate nel 2016-2017. Equita prevede il break even per Carige nel 2018.