Per la Release del Banco Popolare, la bad bank nata dalla ristrutturazione di Banca Italease, controllata da Banco Popolare, sarebbero restati tre soggetti in gara: pronti a mettere sul tavolo un’offerta vincolante entro la scadenza del 15 maggio.
I tre gruppi che, secondo indiscrezioni raccolte in ambienti finanziari, starebbero effettuando la due diligence sulle attività che la banca guidata da Piefrancesco Saviotti ha deciso di mettere sul mercato, sarebbero Blackstone (nell’offerta assistito da Mediobanca), la cordata Prelios-Fortress (coadiuvata dai banker di Ubs) e infine il gruppo finanziario statunitense Lone Star. Ci sarebbe, nella lista, un quarto gruppo che secondo i rumors sarebbe Pimco, tuttavia secondo fonti di mercato il colosso Usa (che si è fatto avanti con la sua divisione attiva negli Npl) sarebbe al momento poco impegnato nella procedura.
La due diligence si starebbe svolgendo sotto la supervisione dell’advisor Equita, incaricato dal Banco Popolare di portare avanti il processo. Release è la cosidetta bad bank (dove sono confluiti in maggioranza non performing loan, cioè quei crediti per i quali la riscossione è incerta, eredità della ristrutturazione di Banca Italease e attualmente il Banco ne ha l’80%, mentre il resto è in mano alle altre Popolari già socie di Italease come Bpm, Popolare Emilia, Sondrio. Release ha in pancia impieghi per 3,2 miliardi di euro.
La cessione è partita qualche mese fa su indicazione del management del Banco, intenzionato a fare pulizia e a liberare liquidità dall’operazione. È così partito il processo, chiamato con il nickname "Gastone", al quale inizialmente hanno preso parte una decina di soggetti finanziari come potenziali compratori, poi ridottisi a quattro e, ora, secondo i rumors a tre contendenti.
In Release sono quattro i perimetri in vendita. Un primo perimetro dove entrano i non performing loan secured (cioè quei crediti garantiti da una garanzia reale) dove ci sarebbero i finanziamenti a gruppi come Statuto, Carraro e Bevilacqua. Poi ci sarebbe un perimetro di Npl unsecured (cioè non garantiti) e un’altra area di crediti performing. Infine ci sarebbe, come quarto asset, un patrimonio immobiliare del valore di 700-800 milioni di euro. Tra gli immobili degni di nota del portafoglio ci sarebbero gli uffici Telecom di Parco de’ Medici a Roma e la sede di Ericsson sempre a Roma
Secondo gli addetti ai lavori i favori del pronostico sarebbero per Blackstone, in quanto il fondo Usa sembra interessato al portafoglio che ha come sottostante in gran parte leasing immobiliari, ma anche per la cordata tra Prelios e Fortress, con questi due soggetti che stanno finalizzando la loro alleanza a 360 gradi sia nella gestione degli Npl sia nella pura gestione immobiliare.