Estate rovente per i 7mila dipendenti di Wind e i 2800 di 3 Italia. Esuberi? Fonti vicine alle aziende li negano

Se da una parte la fusione tra Wind e 3 Italia ha catalizzato le attenzioni per gli aspetti finanziari e industriali, dall’altra le migliaia di dipendenti italiane delle due società telefoniche sono in ansia in attesa di sapere quale sarà il loro futuro post-fusione. I riflettori sono sui circa 7mila dipendenti Wind e 2800 di 3 Italia, e sulle relative sedi Wind di Roma, Pozzuoli, Ivrea, Rho, Palermo, Milano, Venezia e Torino, come di Trezzano sul Naviglio per H3G, con tutto il conseguente indotto lavorativo.Il timore e’ infatti che le sovrapposizioni possano portare a rivedere l’organico. Soprattutto in Wind negli ultimi anni i dipendenti hanno dovuto accettare notevoli sforzi: poche le assunzioni degli ultimi tre anni (97 unità, 198 e 136, inclusi i contratti a termine) in linea con le uscite (149, 185, 152), anche a costo di costosi contratti di solidarietà per i dipendenti e della quasi completa eliminazione del premio di risultato. Oggi in Wind ci sono per la precisione 6887 dipendenti (89% impiegati, 9% quadri e 2% dirigenti). Proprio questa rubrica ha dunque sondato gli ambienti vicini a 3 Italia e a Wind per capire se ci saranno esuberi con la fusione. Per ora sul tema, visto che l’operazione è appena stata annunciata, c’è stretto riserbo ma fonti vicine alle due aziende negano qualsiasi tipo di esubero, ma al massimo una vasta riorganizzazione dove i dipendenti potrebbero essere ricollocati. La vicenda resta comunque sotto lo stretto esame dei sindacati.