Cerberus mette sul piatto 200 milioni per comprare le caserme italiane

Il fondo di private equity americano Cerberus  è pronto a mettere a segno un’importante operazione immobiliare in Italia. Il gruppo finanziario, secondo le indiscrezioni, starebbe infatti per rilevare un portafoglio di circa sette immobili, tra i quali potrebbero primeggiare due caserme, quelle di Roma e Bari presenti nel portafoglio di Fip, il Fondo Immobili Pubblici  gestito dalla Sgr Investire Immobiliare. L’operazione sarebbe ormai alle battute finali ma le ultime trattative potrebbero portare a una revisione del portafoglio iniziale, che prevedeva appunto la cessione di 7 immobili per oltre 200 milioni di euro. La caserma di Bari in Viale Europa, in particolare, con una superficie commerciale di 125mila metri quadrati ha  come inquilino la Guardia di Finanza. Quella di Roma, dell’ampiezza di 73mila metri quadrati, è in via Croviana ed è utilizzata dall’esercito. Cerberus si andrebbe così ad aggiungere a Blackstone, l’altro colosso finanziario statunitense che solo qualche mese fa ha concluso l’acquisto per uno dei suoi fondi di diversi immobili pubblici appartenenti al fondo Fip tra  Torino, Genova, Milano e Como. Ma non è tutto. Anche il Quantum Fund del magnate George Soros da circa un anno sta guardando con interesse al patrimonio pubblico italiano, anche se fino ad oggi non ha concluso alcuna transazione. Le caserme poi sono uno dei settori d’investimento del fondo statunitense Och-Ziff (lo stesso che ha mostrato attivismo sul dossier Montepaschi), che per alcuni mesi ha trattato l’acquisto della caserma de L’Aquila: quest’ultima, risparmiata dal terremoto e diventata famosa per avere riunito i capi di Stato del G8 con padrone di casa l’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. In effetti, c’è da pensare che lo shopping dei grandi fondi americani continuerà. Sul piatto, in vendita, ci sono infatti caserme, in particolare della Guardia di Finanza e dell’Esercito, un po’ in tutta Italia, dal Nord al Sud. Secondo le ultime stime, sul territorio nazionale ci sarebbero sul mercato 450 caserme, che potrebbero valere alcuni miliardi di euro.  Ma perché i giganti finanziari americani entrano in questo settore? La logica è molto semplice: l’acquisto di una caserma è infatti un tipo di investimento assimilabile a un bond di uno Stato sovrano, come ad esempio i Btp. Le caserme sono infatti affittate all’esercito o alla Guardia di Finanza (quindi allo Stato) con contratti di lunga durata: tra i 10 e i 20 anni. Gli affitti diventano quindi una rendita ventennale, garantita dallo Stato, per questi fondi internazionali.