Il processo di valorizzazione dovrebbe entrare nel vivo a settembre, quando Telecom dovrebbe dare avvio alla cessione delle torri italiane di telefonia, i circa 8mila siti del valore di circa un miliardo di euro che l’ex-monopolista possiede sul suolo nazionale.
Tuttavia il processo, rispetto alle previsioni iniziali, ha subìto un allungamento dei tempi dovuto alla necessità di dover creare una società apposità delle torri con i relativi contratti di servizi: tanto che la cessione delle infrastrutture della concorrente Wind, operazione partita dopo quella di Telecom Italia, ora sembra procedere in anticipo.
In ogni caso, secondo quanto appreso da fonti vicine a Telecom Italia, tutto sembra pronto per l’avvio del processo di vendita a settembre anche se l’amministratore delegato Marco Patuano nelle ultime settimane avrebbe avuto alcune discussioni con qualche banca d’affari che gli avrebbe consigliato di valutare anche un possibile processo di quotazione per le infrastrutture italiane.
In particolare, secondo quanto riportato nei giorni scorsi dal servizio Dealreporter, in ambienti finanziari viene ritenuto che Telecom potrebbe anche quotare più del 50% delle sue infrastrutture, soluzione che gli potrebbe consentire di deconsolidare il debito della divisione.
È poi il caso di notare che le valutazioni del settore sono abbastanza elevate, visto che una concorrente quotata come Ei Towers scambia a un multiplo di 11,4 volte il margine operativo lordo. Infine, l’Ipo potrebbe interessare a eventuali investitori istituzionali esteri, visto che la società genera flussi di cassa stabili e potrebbe fornire soddisfazioni in termini di dividendi.
L’opzione di uno sbarco a Piazza Affari per le torri italiane di Telecom Italia, ipotesi già presa in considerazione circa un anno fa, al momento non sarebbe concretamente all’ordine del giorno, ma potrebbe tornare sulla scena in settembre quando il processo di valorizzazione delle torri dovrà prendere una direzione precisa.
La cessione della maggioranza della divisione infrastrutture in Italia resta infatti al momento la strada più probabile.
Al momento sarebbero tre i soggetti ritenuti più interessati alle attività infrastrutturali di Telecom Italia. In prima fila ci sarebbe la spagnola Abertis che nelle ultime settimane avrebbe formalizzato con Mediobanca l’incarico per essere assistita nel processo. In campo resta anche la stessa Ei Towers, la controllata di Mediaset che sta cercando opportunità per crescere ulteriormente di dimensioni.
Infine, ci sarebbe tra i potenziali acquirenti anche il gruppo statunitense American Tower, uno dei giganti del settore che fra l’altro si sarebbe detto interessato anche al parco antenne in vendita in Brasile.