Telefonia, alimentare, marchi storici del Made in Italy, design, logistica, sanità. I private equity ripartono con una serie robusta di operazioni, che potrebbero rendere il 2022 un anno da primato per il settore.
Il dossier più importante resta Tim, finita nel radar del private equity americano Kkr. Il 26 gennaio dovrebbe tenersi una riunione del Cda per esaminare le linee guida del piano industriale, ma l’appuntamento potrebbe essere sfruttato da Kkr per presentare al board una nuova proposta d’acquisto per Tim con meno paletti rispetto a quanto fatto a fine novembre. Kkr ha messo sul piatto finora 10,8 miliardi di euro per il gruppo, in un’operazione che dà una valutazione complessiva della società di 33 miliardi, se si include il debito netto. Ma a questo dossier, di dimensioni importanti, se ne potrebbero aggiungere diversi altri che potrebbero rendere numericamente rilevante il bilancio già nel primo semestre dell’anno.
L’alimentare potrebbe essere uno dei settori più in vista: sul tavolo ci sono dossier come la Irca, di Gallarate (in provincia di Varese), azienda leader nella produzione B2B di cioccolato, creme, ingredienti e prodotti semilavorati per pasticceria, controllata del fondo statunitense Carlyle che ha scelto gli advisor per far partire la cessione: Rothschild e Bnp Paribas. Sempre nell’alimentare si attende l’evoluzione di due dossier che dovrebbero entrare nel vivo: quelli su De Cecco e Divella. Gli azionisti di quest’ultima hanno affidato un mandato a Vitale per valutare possibili partner azionari.
In partenza anche il processo competitivo per la vendita di Dainese, storico marchio leader nella produzione di abbigliamento tecnico di alta qualità nel mondo del motociclismo e negli sport dinamici.I soci Investcorp e Coller Capitali hanno affidato un mandato alla banca d’affari Lazard, dopo aver valutato positivamente l’andamento dell’azienda nel 2021.
I grandi private equity (tra cui Parners Group, Eqt infrastructure, Icg e Ardian) sono poi in corsa per un ingresso nel capitale di Affidea, leader europeo nella diagnostica sanitaria, che fa capo al miliardario elvetico Ernesto Bertarelli. Al lavoro sul dossier c’è la banca d’affari americana Goldman Sachs.
Sempre nel settore sanitario, è alle battute finali la cessione (gestita dall’advisor Vitale) del gruppo Plurima, fornitore di servizi di logistica sanitaria, trasporti, outsourcing amministrativo e gestione documentale per pubblica amministrazione e aziende private.
Nel settore del design, i riflettori sono invece puntati su Calligaris, storico gruppo friulano di arredi per la casa. L’azionista Alpha Private Equity ha affidato il mandato a Mediobanca per la vendita dell’azienda, che dovrebbe avvenire nel primo semestre dell’anno. È invece un doppio binario quello che attende Cantiere del Pardo, leader degli yacht di proprietà del private equity Wise. Quest’ultimo ha incaricato Equita di studiare una possibile quotazione a Piazza Affari, ma non sono da escludere offerte simultanee da parte di fondi, visto anche il buon andamento del gruppo.
Parte poi il processo di vendita di una quota azionaria anche su Fassi Gru, azienda bergamasca, tra i leader mondiali nel proprio settore. Sul dossier starebbe lavorando Cp Advisors. È pronto al passaggio azionario anche Ceme, leader nel settore dei componenti per elettrodomestici, posseduto dal gruppo Investindustrial.
Infine, in aggiunta alla già robusta lista di dossier, starebbe per partire anche la vendita del gruppo Bomi, ex-quotata all’Aim Italia, leader nella logistica e nella gestione di prodotti medicali ad alta tecnologia, per la quale l’azionista ArchiMed ha affidato mandato a Morgan Stanley.