Firmato l’accordo di intesa tra Covèa e Exor per la cessione di Partner Re. E Covéa si dice pronta a strapagare Exor per l’acquisto di Partner Re, lasciando da parte la prudenza che aveva contraddistinto la strategia del gruppo francese fino allo scorso settembre, quando aveva provato a rilevare le attività riassicurative di Axa, tranne poi ritirarsi per via del prezzo. Il settore della riassicurazione, durante la pandemia, ha infatti sofferto e soltanto ora le valutazioni si stanno riprendendo.
Il prezzo è infatti di 9 miliardi di dollari (cioè 7,7 miliardi di euro), lo stesso concordato nel marzo 2020 (prima che saltasse la trattativa a causa della pandemia), pari a PBV di 1,29 volte. Le parti intendono firmare l`accordo di vendita definitivo entro fine anno per arrivare al closing a metà 2022, subordinatamente all`ottenimento dell`approvazione delle autorità competenti e consultazione con i comitati aziendali di Covea.
Al termine del deal Exor e Covéa continueranno a cooperare: Exor acquisterà da Covéa partecipazioni in SPV specializzati in riassicurazione gestiti da PartnerRe per 725 milioni di dollari (625 milioni di euro) che peseranno solo il 2% del NAV. Inoltre Covea, Exor e PartnerRe continuerebbero inoltre a investire congiuntamente in fondi gestiti da Exor.
Secondo gli analisti di Equita con la cessione a 9 miliardi di dollari: “Il Nav di Exor sale del 5% a circa 125 PS e lo sconto al 36%. La posizione finanziaria netta passa da debito di 3.1 miliardi di euro a cassa per oltre 4 miliardi di euro (pari al 14% del Nav). La capacità di investimento teorica sale a 8-9 miliardi di euro (assumendo un Ltv di 0.2 volte). Il capital gain esentasse è di circa 3.2 miliardi di dollari (Exor la comprò nel 2016 per 6.7 miliardi, ad un PBV 1.1 volte). L’Irr dell`investimento è high single digit (tenendo conto dei dividendi incassati negli anni pari a $0.9bn). Non è noto se il rischio cambio sia stato coperto”.
Tra gli scenari più probabili per l’utilizzo del cash (comunque post closing) ora ci sono: la distribuzione di un dividendo straordinario. La diversificazione nel settore del lusso dove Exor nell`ultimo anno ha già realizzato due investimenti (Christian Louboutin e in Cina Shang Xia che insieme rappresentano il 2% del Nav) senza dimenticare i rumour su Armani. Infine, il buy-back in subordine.