Nel radar di Autogrill ci sono acquisizioni all'estero: Citi, Cs e Mediobanca nel consorzio

E’ tempo di aumenti di capitale a Piazza Affari. Autogrill si dota delle risorse necessarie per riequilibrare la situazione finanziaria post covid e, al tempo stesso, a cogliere le opportunità di acquisizione all’estero. Il Covid ha infatti indebolito molte aziende del settore della ristorazione e Autogrill, che è leader di mercato, vuole sfruttare le opportunità di consolidamento.
Il Cda di Autogrill ha deliberato all’unanimità di sottoporre all’approvazione dell’assemblea straordinaria degli azionisti, che si terrà in unica convocazione il 25 febbraio, la proposta di attribuire al Cda stesso, una delega quinquennale ad aumentare in via scindibile, a pagamento, il capitale sociale per un importo massimo complessivo di 600 milioni di euro, comprensivo di eventuale sovrapprezzo, mediante emissione di azioni ordinarie, da offrire in opzione. L’aumento di capitale proposto s’inserisce nel contesto delle attività che il Consiglio di amministrazione intende porre in essere “per conseguire gli obiettivi strategici del gruppo Autogrill, volti al consolidamento e al rafforzamento della sua posizione di leadership internazionale” viene spigato in una nota. La previsione è di completare l’aumento di capitale, ricevute delega e necessarie autorizzazioni, entro il primo semestre 2021 e in questa prospettiva, Autogrill sta per stipulare, con un consorzio formato da primarie banche internazionali, un pre-underwriting agreement. Secondo indiscrezioni sarebbe un consorzio con qualche grande banca internazionale e qualche grande istituto italiano: Credit Suisse, Citi e Mediobanca. Le banche andrebbero in un secondo tempo a ricollocare l’aumento tra gli investitori istituzionali, che rappresentano la base dei piccoli soci di Autogrill.
Di sicuro la misura dell’aumento di capitale ha colto di sorpresa il mercato, che non escludeva la possibilità di una ricapitalizzazione, alla luce dell’indebolimento patrimoniale provocato dal Covid, ma si aspettava un’operazione più contenuta. Fidentiis parla di un aumento “significativamente più grande in termini relativi” rispetto a quelli varati da alcuni concorrenti, che evidenzia l’obiettivo non “solo di ribilanciare la sua struttura finanziaria a causa delle perdite causate dalla pandemia ma anche di dotarsi delle risorse per fare acquisizioni”. Tuttavia l’aumento sarà “altamente diluitivo”, in quanto rappresenta “più del 50% dell’attuale capitalizzazione”, pari a 1,1 miliardi, con un impatto negativo sull’utile per azione “di più del 30% fino a quando l’M&A non si materializzerà”. “Giudichiamo negativamente l’aumento in quanto conferma l’indebolimento della struttura di capitale e la necessità di risorse alternative per restare competitivi nelle gare per nuovi contratti e acquisizioni”, afferma Mediobanca, che ricorda come, in occasione del Capital market day, Autogrill aveva parlato di acquisizioni piccole o medie, escludendo quelle di grandi dimensioni per mancanza di target. L’aumento è superiore anche alle previsioni di Equita che, in una nota ai clienti, ricorda di aver recentemente stimato in 400-500 la possibile ricapitalizzazione.