Ancora stallo fra Atlantia e Cdp su Autostrade

Ancora grande stallo tra Cdp e Atlantia sul dossier Aspi. E’ in vista un nuovo cda di Atlantia che esaminerà, tra i vari punti all’ordine del giorno, l’avanzamento del dossier Autostrade e in particolare lo stato dell’arte del negoziato con il consorzio Cdp-fondi. La riunione, secondo quanto risulta a Radiocor, si terrà dopodomani, a valle peraltro di un recente scambio di lettere tra la stessa holding infrastrutturale e il consorzio sulle modalità e sui tempi di svolgimento della due diligence. Un processo evidentemente delicato, che da una parte – riferiscono fonti vicine agli advisor di Atlantia – ha visto Aspi mettere a disposizione una data room al secondo posto in Italia per dimensione (davanti ad Alitalia e Ilva, per esempio) pari all’equivalente di oltre 2,2 milioni di pagine e attivarsi per effettuare le ispezioni fisiche richieste su decine di ponti e gallerie che verranno visionate dagli advisor degli acquirenti nel giro di due settimane. Dall’altra parte, invece, già nei giorni scorsi fonti vicine alla Cassa avevano sottolineato che “manca in data room la gran parte della informazioni richieste il 23 dicembre scorso e anche quanto sollecitato successivamente. Per questo risulta difficile per i consulenti predisporre i report utili alla due diligence”. Insomma, le posizioni sembrano ancora distanti (a prescindere dallo scoglio, finora apparso insormontabile, del prezzo) e le prossime settimane si annunciano cruciali per la trattativa. Atlantia, dopo che il 15 gennaio l’assemblea ha votato praticamente all’unanimità la scissione di Aspi, si aspetta che conclusa la due diligence, presumibilmente entro il 31 gennaio, Cdp-fondi formulino un’offerta vincolante sull’88% di Aspi e “di interesse aziendale”, come specificato già in un comunicato a dicembre dalla holding. Anche perché successivamente si entrerà nel vivo del processo stesso di scissione, cosa che in ogni caso – va ricordato – non esclude comunque nessuno scenario.