Sono vicine ad arrivare, la prossima settimana, le offerte preliminari per Telepass, la controllata di Atlantia attiva nei pedaggi autostradali.
Secondo indiscrezioni, la holding infrastrutturale della famiglia Benetton, con gli advisor Goldman Sachs, Mediobanca e Banca Imi, attenderebbe le proposte dai gruppi selezionati lo scorso mese come possibili partner, sui quali verrà fatta un’ulteriore scrematura.
Il consorzio che potrebbe sembrare in pole position è quello formato da Bain-Capital e Advent, cordata alla quale nelle ultime ore si sarebbe aggiunto il gruppo Fsi, guidato da Maurizio Tamagnini e attivo negli investimenti di medio-lungo termine in aziende strategiche. I fondi Bain e Advent (affiancati dall’advisor Citi) hanno una lunga esperienza nel settore dei pagamenti: in Italia hanno costituito e poi quotato una piattaforma come Nexi (pretendente alle nozze con Sia) e, all’estero, hanno realizzato un gruppo dall’unione della danese Nets (a propria volta controllata di Hellman & Friedman) e della tedesca Concardis, controllata proprio di Bain and Advent.
Anche gli altri fondi in gara hanno comunque una forte esperienza nel settore. Assai attivo sulla transazione è anche Warburg Pincus, che a propria volta è affiancato da Neuberger Berman. Completa il campo dei pretendenti Partners Group, mentre secondo alcuni rumors il fondo internazionale Apax sarebbe ormai assai tiepido sul dossier. Atlantia avrebbe una valutazione della controllata di circa 2 miliardi.
L’obiettivo di Atlantia sarebbe quello di cedere una corposa minoranza (una quota anche superiore al 40%) a un soggetto finanziario capace non soltanto di aiutare Telepass a crescere, ma anche di portare know how e capacità tecnologiche per lo sviluppo.