Elliott-Blue Skye cedono il grand hotel Bauer di Venezia all'austriaca Signa

Il colosso austriaco dell’immobiliare Signa chiude l’acquisto da Elliott del grand hotel Bauer di Venezia. Proprio nelle scorse ore, ci sarebbe stato il closing della transazione: Elliott sarebbe uscito con una discreta plusvalenza dall’operazione (effettuata assieme al gruppo londinese Blue Skye) dopo che negli ultimi tre anni ha prima rilevato il debito sottostante l’albergo (che nel 2016 era sull’orlo del tribunale fallimentare) e ha poi iniettato cassa per la ristrutturazione dello storico hotel sulla Laguna. Le firme sono avvenute nelle ultime ore con l’assistenza degli avvocati Alfredo Craca di 5Lex e di Luigi Croce di Nctm.
Il signing dell’operazione era stato in dicembre: vi aveva partecipato attivamente il manager Franck Tuil, che ha lasciato Elliott a fine aprile dopo una lunga militanza nel gruppo della famiglia Singer. Il closing è stato a distanza di 5 mesi anche a causa della pandemia. Il dossier è stato originato e seguito da Salvatore Cerchione, partner di Blue Skye assieme a Gianluca D’Avanzo.
La vendita arriva al termine di una operazione finanziaria che aveva comportato la scissione delle proprietà di Elliott-Blue Skye. Nel 2019 è infatti stato dato il via libera a un progetto di scissione parziale della Bauer spa, controllata dalla lussemburghese Project Venice di Elliott e Blue Skye, che ha costituito anche la newco italiana Project Giudecca. A quest’ultima Bauer con la scissione ha trasferito il ramo d’azienda relativo all’attività alberghiera svolta sull’isola della Giudecca attraverso l’altro hotel Bauer Palladio che sorge ove nel 1599 fu fondato l’Istituto Veneziano delle Zitelle.
Signa ha acquistato solo le attività che danno su San Marco dell’hotel Bauer. Al contrario non acquisterà però il Bauer Palladio, sull’isola della Giudecca, per il quale esisterebbero trattative parallele con privati. Il gruppo austriaco Signa fa capo all’imprenditore René Benko ed è a capo di un impero immobiliare da 20 miliardi di euro, fra i cui trophy asset c’è il Chrysler Building di New York.