Autostrade, l'unica soluzione è un fondo ad hoc sottoscritto da Cdp, Fondazioni, player infrastrutturali e gestito da F2i

La vicenda di Autostrade resta uno dei temi finanziari più complessi degli ultimi anni. Non è soltanto il botta e risposta tra Atlantia e Governo a tenere banco, ma soprattutto la soluzione finanziaria al problema. Ormai la strada sembra stata segnata: il governo chiederebbe ad Atlantia di cedere il controllo di Aspi per evitare la revoca, includendo un risarcimento per gravi inadempienze, tariffe più basse e interventi per Genova. Ma per venire incontro al governo, i Benetton chiedono che lo stesso cancelli l’articolo 35 dal decreto Milleproroghe e non si parli più di revoca.
Esistono anche problemi tecnico-giuridici. Finché c’è un rischio di revoca della concessione, Atlantia è infatti “solidale” sui debiti di Aspi. Ciò vuol dire che se Aspi dovesse andare in default, porterebbe con sé nel baratro anche la holding. Insomma, un vero disastro finanziario, oltre che occupazionale. Basta pensare ai bond emessi e finiti in mano a investitori internazionali. I ricorsi sarebbero infiniti.
E qui veniamo alla fase due. Se anche il Governo e i Benetton dovessero trovare un accordo e questi dovessero acconsentire a cedere la maggioranza di Aspi, si creerebbero a catena numerosi altri problemi finanziari da sciogliere.
Cominciamo dalla valutazione di Aspi. La richiesta di tariffe più basse da parte del Governo, porterebbe a dare ad Aspi una valutazione inferiore a quella attesa ad esempio un anno fa. E sulla base di quella valutazione Aspi dovrebbe essere ceduta. Ovviamente ciò scatenerebbe una reazione, non solo degli azionisti di Atlantia (che non sono solo i Benetton ma centinaia di investitori istituzionali) ma anche dei soci di minoranza di Aspi stessa, cioè i gruppi Allianz e Silkroad. Questi ultimi hanno comprato 3 anni fa una quota di minoranza di Autostrade con una supervalutazione e ora si ritrovano con il cerino in mano. Non è un caso che Allianz si sia già rivolta all’Unione europea contro il decreto milleproroghe.
C’è poi il tema della eventuale scissione di Aspi. Se anche si volesse fare per separarla da Atlantia, dovrebbe essere realizzata con l’obiettivo dell’Ipo di Aspi stessa. Ma in questo caso i tempi si allungherebbero e gli eventuali nuovi compratori di Aspi sarebbero poi costretti a lanciare un’Opa. Ritengo quindi questa opzione improponibile.
Infine l’ultimo punto riguarda i possibili compratori di Aspi, che sono fondamentalmente due. Da una parte Cdp e dall’altra F2i. Già il fatto che siano soltanto due (e che non ci sia ad esempio una procedura competitiva per cedere Aspi) limiterà il valore ottenibile dalla cessione della maggioranza di Aspi stessa. Ma anche aprendo a questa ipotesi, l’acquisto di Aspi non sarà una passeggiata né per Cdp né per F2i.
Innanzitutto ci vorrà oltre un miliardo di equity.
Ma vediamo tutte le opzioni. Già nell’agosto 2018,a pochi giorni dalla tragedia del Morandi, avevo scritto che l’ingresso di Cdp nella partita sembrava inevitabile. Ma lo vedevo più come ingresso in minoranza https://agora.ilsole24ore.com/blogpay/2018/08/22/cdp-lipotesi-di-fondo-attivista-di-minoranza-di-autostrade-e-il-mix-tra-privato-e-pubblico/. Alla fine Cdp è una sorta di banca che gestisce il risparmio postale. Come viene detto nel sito di Cdp “impiega responsabilmente il risparmio del Paese per favorire crescita e occupazione”. Quindi bisognerà trovare il modo per fare l’operazione con uno dei bracci di Cdp. In ogni caso sarà un’operazione complessa.
Se poi si guarda F2i al momento non ha i soldi per fare l’operazione in quanto le disponibilità dei fondi sono esaurite. Certo potrebbe inserire Aspi in uno dei suoi fondi infrastrutturali, ma in questo caso l’operazione diventerebbe estremamente complicata da fare. E i Benetton cosa ci guadagnerebbero?
Quale potrebbe essere dunque la soluzione per trovare un compratore di Aspi e permettere ad Atlantia di uscire da Aspi incassando il giusto? A livello di logica finanziaria, a mio avviso, l’unica soluzione potrebbe essere la costruzione di un fondo ad hoc per l’operazione Aspi: raccogliere un fondo da 1-2 miliardi con la partecipazione di Cdp, altre casse, Fondazioni, e magari grandi fondi infrastrutturali esteri. Un fondo a propria volta gestito da F2i.