Una grande cordata tricolore per entrare come socio qualificato nel Telepass di Atlantia. E’ questa l’anticipazione del Sole 24 Ore, sulla gara in corso per la vendita di una quota di Telepass. Negli scorsi giorni sul tavolo dei consulenti finanziari advisor Goldman Sachs, Mediobanca e Banca Imi, le offerte non vincolanti dei potenziali investitori.
In lizza ci sarebbero dieci grandi fondi internazionali, ma anche una cordata tricolore: formata da Fsi, l’ex-Fondo Strategico guidato da Maurizio Tamagnini, operatore attivo con una logica di investitore di lungo periodo, e Sia, gruppo tra i leader nel settore dei sistemi di pagamento. Assieme a questi soggetti ci sarebbe, secondo i rumors, anche Generali. Proprio per uno degli attori coinvolti, cioè Sia, ormai nell’orbita del pieno controllo della Cassa Depositi e Prestiti, si potrebbe trattare di un investimento importante e sinergico: Telepass è infatti un gioiello, con una vocazione ormai non solo italiana ma europea, che in questi ultimi mesi ha fatto gola a tanti giganti del settore dei sistemi di pagamento. Proprio per le tante avance ricevute nel passato, alla fine Atlantia e i Benetton avrebbero deciso di valutare un socio, ma di minoranza qualificata: senza quindi cedere il controllo di Telepass. Il nuovo investitore entrerà rilevando una quota da Atlantia, che quindi incasserà liquidità. Ma la cordata Fsi-Sia-Generali dovrà vedersela con grandi operatori del private equity come General Atlantic (dove è da poco diventato senior advisor Vittorio Colao), Warburg Pincus, Partners Group, Kkr, Tpg, Advent e Bain Capital. Secondo i piani Atlantia farà una scrematura con una lista ristretta di investitori.