Due processi differenti in dirittura d’arrivo per il riassetto di Castello Sgr. Il più imminente è la vendita di un importante portafoglio di alberghi, compresi nei fondi della Sgr. L’asta precede invece un secondo processo, anche questo in corso, per il riassetto azionario della stessa Sgr.
Per quanto riguarda la prima operazione, Il fondo statunitense Oaktree è in dirittura finale per rilevare gli asset alberghieri di Castello Sgr. In vendita ci sono 16 alberghi per una valutazione di circa 300 milioni di euro. Oaktree è in esclusiva, ormai a un passo dalla conclusione dell’operazione. IL fondo americano, in vista della conclusione dell’operazione, avrebbe fatto un importante passo avanti, rilevando i crediti delle banche su questi asset. A Castello fanno capo attività immobiliari per 2,3 miliardi di euro. Tra queste c’è il fondo Clesio proprietario del quartiere Le Albere a Trento e il fondo Trentino Re, proprietario di immobili in provincia e fuori. Ma tra gli asset più ambìti ci sarebbe il comparto alberghiero che comprende quasi una ventina di hotel in varie località italiane tra i quali Le Massif a Courmayeur e il B&B Hotel all’interporto di Trento, proprietà del fondo Trentino Re. Inoltre insieme ai soci Isa e Maire Investments, Castello ha costituito Italian Hospitality Collection, Ihc, che gestisce cinque resort in Toscana, Sardegna e ora anche in Val d’Aosta a Courmayeur.
Su un altro binario procede la vendita del controllo di Castello sgr, la società di gestione di fondi immobiliari di cui attualmente Isa è azionista di maggioranza relativa con il 46,2%, mentre Itas detiene il 14,3%.
I soci storici di Castello sgr, Isa in testa, avevano dato mandato a Mediobanca per la definizione di una nuova compagine azionaria della società. Sul tavolo sarebbero arrivate offerte di operatori italiani ed esteri, tra i quali ci sarebbe ancora Oaktree. Attualmente sarebbe in corso una dialettica tra soci. Nei mesi scorsi è stato deliberato un aumento di capitale di 15 milioni di euro. Oltre a Isa e Itas, tra gli azionisti ci sono Logafin e il management per un totale pari a circa il 67% delle azioni. Altro socio è Maire Investments, che ha il 32,8% del capitale. Altri soci storici come Mittel e Fondazione Caritro sono usciti negli anni scorsi dalla compagine sociale. A Castello sgr, che ha chiuso il 2017 con un utile netto di 2,9 milioni, fanno capo 35 fondi immobiliari per circa 2,3 miliardi di patrimonio gestito e oltre 350 immobili in tutta Italia. I fondi sono stati sottoscritti da un centinaio di investitori.
Ma non è tutto: il gruppo finanziario americano sarebbe secondo indiscrezioni in fase ormai avanzata anche su un altro dossier.
Si tratta dell’area di Portopiccolo, incastonata nel golfo di Trieste, nell’ex cava calcarea di Sistiana. Oaktree sarebbe infatti in trattativa ormai finale con il gruppo delle costruzioni Rizzani de Eccher per un ingresso nell’area, anche per un ulteriore sviluppo.
Rizzani de Eccher detiene la proprietà di Portopiccolo: un progetto che ha visto prima l’azienda partecipare come contractor, cioè sviluppatore dell’opera. E solo successivamente, diventarne anche gestore acquisendo le quote di maggioranza dal fondo Rilke, in virtù di un credito di 120 milioni con il precedente proprietario. Portopiccolo è uno dei più importanti progetti di riqualificazione ambientale realizzati negli ultimi anni, per un investimento di 350 milioni di euro su un’area di 350 mila metri quadrati: con residenziale, alberghi di lusso, negozi, ristoranti, un beach club, 3 piscine, oltre un centinaio di ormeggi per barche fino a 25 metri e una enorme Spa.