Private equity, il fondo Capvis mette in vendita i costumi dei campioni Arena

Veste i campioni del nuoto e dei tuffi in tutto il mondo. Da Tania Cagnotto, la più famosa tuffatrice italiana, fino al campione di fondo Gregorio Paltrinieri, ma anche la nuotarice statunitense Jessica Tatiana Long, supercampionessa capace di vincere ai Giochi paralimpici 8 medaglie d’oro.
È vicina a un nuovo cambio di proprietà la multinazionale dei costumi Arena, storico e famoso marchio. Oggi l’azienda fa capo al gruppo finanziario svizzero Capvis che lo ha rilevato alla fine del 2014 al termine di un processo competitivo.
Lo storico gruppo produttore di abbigliamento per il nuoto sportivo era stato ceduto quattro anni fa dal fondo statunitense Riverside (95%) e dal presidente e amministratore delegato Cristiano Portas (5%).L’acquisizione, a quel tempo, era fissata su una valutazione di circa 200 milioni di euro per l’intera società, debito compreso.
Ora si profila un nuovo passaggio di consegne. Secondo indiscrezioni un incarico esplorativo volto alla cessione è stato conferito alla boutique finanziaria statunitense Baird.
Per Arena si conciretizza quindi il quarto cambio di proprietà in pochi anni. Riverside aveva rilevato Arena dal fondo Bs Private Equity sulla base di una valutazione della società di 100 milioni di euro. In quell’occasione Riverside aveva investito 80 milioni di equity. A sua volta Bs aveva rilevato Arena da Investitori Associati nel 2006, quando era stata valutata 55 milioni.
Ma chi potrebbe essere interessato ad Arena? I private equity potrebbero ancora essere in prima fila. Ma non è da escludere che il dossier possa essere esaminato da grandi multinazionali come Speedo, Nike, Adidas e Tribord oppure da gruppi asiatici, in particolari cinesi.
Fondata nel 1973, oggi Arena opera in 116 Paesi al mondo, con una presenza diretta in Italia, Francia, Germania, Austria e Stati Uniti e attraverso 35 partner commerciali negli altri mercati; il Gruppo Descente, con sede in Giappone, possiede e gestisce il brand in 11 Paesi del Far East.Il gruppo Arena non ha infatti la titolarità del marchio in tutti i Paesi, soprattutto in alcune zone dell’Asia.
Il brand Arena è famoso anche per i testimonial della scuderia, presenti in tutto il mondo. In passato ha vestito Federica Pellegrini come sponsor della Federnuoto. Ora tra gli atleti italiani testimonial ci sono Tania Cagnotto, la più famosa tuffatrice italiana, bronzo olimpico nel trampolino 3 metri, che collabora da anni con il brand italiano. Tra gli altri testimonial c’è l’italiano Gregorio Paltrinieri, vincitore dell’oro nei 1500 stile libero ai Mondiali.
Nel 2017 il fatturato della società è cresciuto del 5% rispetto all’anno precedente. Nell’ultimo esercizio sono stati raggiunti circa 116 milioni di euro di fatturato contro i 111 milioni del 2016. L’80% del fatturato viene generato al di fuori dell’Italia. I primi tre Paesi esteri sono Francia, che è il primo mercato, Germania e Usa.
Arena ha forti radici italiane, ma è stata fondata da un tedesco. Horst Dassler, figlio del fondatore di Adidas, nel 1973 decide di fondare l’azienda dopo aver visto l’eco mondiale sollevata dalle 7 medaglie vinte dal campione statunitense Mark Spitz alle Olimpiadi di Monaco 1972. L’obiettivo era appunto di creare un marchio tecnico capace di migliorare le performance degli sportivi, professionisti e non.