Altro passo avanti per la quotazione a Piazza Affari delle cliniche Garofalo. Secondo indiscrezioni in questi giorni sarebbe stato scelto il pool di banche che porteranno la società in Borsa: in campo ci sarebbero Credit Suisse ed Equita che si andranno quindi ad unire all’advisor finanziario Lazard e agli studi Gianni Origoni Grippo Cappelli e Shearman Sterling come consulenti legali, oltre a E&Y come revisore.
Un punto fondamentale del processo di Ipo sarà la scelta del perimetro, ancora in corso di definizione: verranno quotate comunque le attività più redditizie dell’azienda (150 milioni circa di fatturato e 30 milioni di Ebitda). Si parla della Garofalo Healtcare (Ghc) che comprende le strutture sanitare in Italia (20 strutture in sei regioni d’Italia con 1.300 posti letto e un milione di prestazioni ambulatoriali all’anno più 20mila ricoveri). Saranno escluse dal perimetro le strutture del Lazio, che fanno parte di un’altra azienda.
La quotazione del gruppo, che fa capo interamente alla famiglia Garofalo, dovrebbe avvenire attraverso un rafforzamento di capitale. La Borsa dovrebbe essere la strada maestra, malgrado in questi mesi proprio la famiglia Garofalo sia stato al centro delle attenzioni di alcuni fondi di private equity. Anche alcune Spac si sarebbero fatte avanti.