Fa il tutto esaurito l’emissione dell’Inter, seguita dall’americana Goldman Sachs come bookrunner e dall’italiana Ubi Banca come co-manager oltre che dallo studio Latham Watkins. Ora il prossimo passaggio finanziario per Suning sarà liquidare l’azionista di minoranza Erick Thohir, che possiede ancora il 30% del club nerazzurro.
Sul versante del bond, si tratta del primo caso di vendita al mercato di un bond di un club calcistico europeo dopo quello che ha consentito al Manchester United di risolvere i problemi debitori nel 2010. L’offerta ha raccolto manifestazioni di interesse doppie rispetto alla richiesta, malgrado il rischio sulla stretta degli investimenti esteri dalla Cina. Tra i sottoscrittori ci sarebbero una trentina di fondi esteri ed italiani: colossi come Norges Bank, ma anche Blackrock fino a piccoli istituzionali come Ver Capital.
Ovviamente, di fronte a un indebitamento di questo tipo, l’Inter dovrà dare importanti garanzie. Secondo quanto indicato da Calcio e Finanza, i sottoscrittori delle obbligazioni, con scadenza 2022 e un tasso di interesse del 4,875%, hanno ottenuto le garanzie:
•Pegno di primo grado sulle azioni di Inter Media and Communication da costituirsi da parte di FC Internazionale Milano e Inter Brand;
•Pegno sui diritti di proprietà industriale di titolarità della stessa Inter Media and Communciation, tra cui il marchio Inter e FC Internazionale Milano, nelle sue varie declinazioni;
•Taluni crediti di titolarità di Inter Media and Communication e della capogruppo FC Internazionale Milano derivanti, tra l’altro, da taluni contratti infragruppo, contratti di licenza, finanziamenti infragruppo, playing and staging agreement, nonché dei crediti derivanti dal contratto di consolidato fiscale.
•Taluni crediti di titolarità di Inter Media and Communication (cui fanno capo le attività di sponsorizzazione e gestione delle attività media del club nerazzurro) derivanti da taluni “sponsorship agreement” e “media contract” sottoscritti dalla stessa Inter Media and Communication.
•Pegno di primo grado su taluni conti correnti bancari sui quali verranno di volta in volta corrisposti, tra gli altri, i proventi dei diritti UEFA derivanti dall’assegnazione alla stessa Inter Media and Communications da parte della stessa UEFA di taluni diritti televisivi di proprietà di FC Internazionale Milano.
“L’Inter – spiega il fund manager Fabrizio Vettosi – ha preso ben coscienza del controllo dei costi, forse frutto anche di una sensibilita’ e di cultura maggiormente internazionale del Gruppo di controllo (Suning). L’Inter ha, infatti, dato priorita’ strategica al cost cutting e dal punto di vista delle Capex e’ stata estremamente razionale, non comprando praticamente alcun calciatore e rigenerando le attuali risorse attraverso un azzeccato cambio alla guida dell’Area Tecnica. L’unica cosa che è stata fatta dal lato dei ricavi è stato un maggiore coinvolgimento (che spero non sia sterilizzato dall’Uefa ai fini del Fair Play Finanziario) del Gruppo Suning attraverso alcune iniziative di naming e sponsorizzazione”