Prove di pace tra Hitachi ed Elliott su Ansaldo: summit tra i due gruppi a Tokyo

Prove di pace tra Hitachi e Elliott su Ansaldo Sts. A Tokyo ci sarebbe infatti stato un summit tra esponenti di Elliott e il top management del gruppo cinese.
I segnali di pace arrivano dal Giappone, dove Elliott ha acquisito negli ultimi mesi una quota, pari a poco meno dell’8,59%, del chip-maker Hitachi Kokusai, sul quale è in corso un’Opa da parte di Kkr. Con questa quota, è riuscito a mettere pressioni al fondo d’investimento statunitense Kkr perché aumentasse due volte il prezzo d’offerta. Alla fine, tuttavia, Elliot ha accettato misteriosamente di vendere a Kkr la sua partecipazione in Hitachi Kokusai ad un prezzo d’offerta di 3.132 yen per azione, inferiore all’ultimo valore a cui il titolo era stato scambiato in borsa, pari a 3.155 yen. Quest’arrendevolezza da parte dell’hedge fund attivista era totalmente inaspettata. Questo non vuol dire che Elliott non si sia messo in tasca un 14% di profitti derivanti dalla vendita, avendo acquistato le quote ad una media di 2.742 yen per azione.
Ma il vero motivo dietro la mossa di Elliott sembra essere la guerra in atto con Hitachi, controllante di Hitachi Kokusai, per Ansaldo Sts.
Secondo fonti informate sui fatti, Elliott avrebbe incontrato Hitachi il giorno prima della scadenza dell’offerta, fissata per venerdì, chiedendo di risolvere la controversia italiana in cambio della vendita delle azioni di Hitachi Kokusai a Kkr. Hitachi Kokusai, con una capitalizzazione di 328 miliardi di yen (2,88 miliardi di dollari), è un’azienda relativamente piccola per il coinvolgimento di Elliott.
Nel 2015 Hitachi ha acquisito da Finmeccanica, leader in Italia nei settori della difesa e dell’aerospazio, una partecipazione del 40% in Ansaldo STS, attore chiave nella produzione di sistemi di segnalamento ferroviario. Successivamente, Hitachi ne ha acquisito, acquistandola sul mercato, la maggioranza del capitale (51%), con l’obiettivo ultimo di rilevare completamente Ansaldo.
Tuttavia Elliott è sceso in campo, accusando Hitachi e Finmeccanica di collusione per aver artificialmente abbassato il prezzo di acquisto di Ansaldo per il ramo d’azienda in perdita Breda. AnsaldoBreda è un produttore ferroviario che Hitachi vuole acquistare per rilanciare le proprie attività in Europa. Nel tempo, Elliott ha incrementato la sua partecipazione in Ansaldo al 22,5% del capitale, con la possibilità di acquistarne un altro 8,8%. La Consob ha accertato che Hitachi e Finmeccanica avessero concordato l’operazione, e ha imposto al gruppo nipponico di alzare il prezzo dell’Opa. Hitachi, però ha presentato un esposto per l’annullamento della delibera della Consob. La questione è stata ora rinviata alla Corte di giustizia europea, la cui decisione potrebbe richiedere anni. Da allora, Elliott ha chiesto il ritiro di Hitachi dalla questione, in cambio del suo benestare a vendere la partecipazione in Hitachi Kokusai a Kkr. Secondo fonti vicine ai fatti, Hitachi e Elliott non avrebbero ancora avviato i negoziati specifici, ma sembra che il fondo statunitense voglia intrattenere colloqui diretti con Hitachi.
Si ritiene che, alla fine, Ansaldo sia stata la vera ragione alla base della reazione relativamente controllata di Elliott all’offerta di Kkr su Hitachi Kokusai, poiché l’obiettivo finale del fondo era battere Hitachi sullo scacchiere italiano.