Riassetto azionario in vista per il gruppo Malo, storico marchio del cachemire di Campi Bisenzio, in provincia di Firenze. Secondo indiscrezioni, sarebbe infatti partito un processo esplorativo sulla società finalizzato a individuare potenziali investitori e partner azionari. Al lavoro ci sarebbe, secondo i rumors, il consulente finanziario Cdi Global, un network globale di advisor che copre l’assistenza in materia di operazioni straordinarie sulle Pmi.
A indicare la strada è l’amministratore delegato, oltre che azionista, Walter Maiocchi che al Sole 24 Ore spiega come Malo «stia cercando un partner, meglio se italiano, per spingere lo sviluppo del marchio soprattutto all’estero. È vero che, nel frattempo, ci è arrivata qualche offerta da gruppi stranieri interessati, ma al momento è preferibile un partner azionario italiano per crescere in Paesi come Giappone, Corea e Stati Uniti. Il gruppo (che era finito in fallimento nel 2018 ndr) si sta riprendendo dopo il Covid e chiuderemo l’anno con circa 13-15 milioni di giro d’affari». Nel 2020 il gruppo toscano aveva invece toccato i 9 milioni di euro di fatturato.
L’azienda, fondata a Firenze nel 1972 dai fratelli Canessa è uno dei fiori all’occhiello della maglieria in cashmere. Finito in fallimento nel 2018 (con risvolti giudiziari tuttora in corso) Malo è stato rilevato tre anni fa da una finanziaria di partecipazioni, Finplace 2, che fa capo a Walter Maiocchi, manager e imprenditore in passato alla guida della realtà mantovana di impianti di refrigerazione Zanotti (gruppo Daikin) e ai soci Luigino Belloni e Mario Stangoni. Per aggiudicarsi in asta fallimentare Malo, i tre imprenditori hanno messo sul piatto nel 2018 quasi 10 milioni di euro.
Le difficoltà per Malo sono iniziate a fine 2017 quando, per fronteggiare il dissesto aziendale, la manifattura aveva presentato al Tribunale di Firenze il piano concordatario. A quel tempo erano stati rilevati, oltre al marchio, gli stabilimenti produttivi di Campi Bisenzio e Borgonovo Val Tidone (in provincia di Piacenza), il magazzino, i macchinari, i negozi monomarca di Milano, Roma, Forte dei Marmi, Porto Cervo e, infine, di Porto Rotondo.
Dall’ingresso dei nuovi soci nel 2018, al termine del processo fallimentare, sull’azienda è partito un profondo lavoro di ristrutturazione, finalizzato a portare agli antichi splendori il marchio fiorentino. Ora è in corso l’ultimo passaggio, che potrebbe portare nuovi partner azionari nel gruppo.