Dal gruppo Kiko della famiglia Percassi a illycaffè, uno dei più celebri marchi del food “made in Italy”. È il percorso professionale della manager Cristina Scocchia, protagonista di un cambio al vertice di Illycaffè, dove a breve verrà nominata amministratore delegato, subentrando a Massimiliano Pogliani (alla guida dell’azienda da due mandati). Il cda presieduto da Andrea Illy, infatti, ha deliberato con effetto dal primo gennaio 2022 la nomina di Scocchia, già membro del board dal 2019, come prossimo ceo al posto di Pogliani, che resterà in carica fino a fine dicembre.
Pogliani è stato il primo amministratore delegato di illycaffè esterno alla famiglia di imprenditori triestini. Ha contribuito nei sei anni di attività alla crescita dell’azienda, in particolare nei consumi a casa, nel segmento del caffè porzionato e delle vendite on-line, nonché al raggiungimento di importanti risultati nella sostenibilità, confermati dall’ottenimento della certificazione B-Corp. C
Con l’apertura del capitale a Rhone Capital quest’anno, Pogliani “ha portato a termine il percorso di managerializzazione di illycaffè, per il quale gli era stato affidato il suo primo mandato nel 2016” spiega il presidente Andrea Illy. Quanto al futuro, “per il nuovo ciclo espansivo che inizierà nel 2022 e in vista di una futura quotazione, abbiamo deciso di affidare la guida a Cristina Scocchia, manager di talento riconosciuto nello sviluppo di brand ad alto contenuto estetico ed esperienziale”. Laureata in Economia e Commercio all’Università Bocconi di Milano e con un dottorato di ricerca in Economia aziendale all’Università di Torino, Scocchia è a.d. di Kiko Spa da luglio 2017 (in precedenza ha lavorato in Procter & Gamble e L’Oréal Italia, ed è membro del cda di EssilorLuxottica). Poco prima dell’annuncio di illycaffè, Kiko Milano aveva annunciato l’addio di Scocchia, sottolineando come la manager avesse guidato l’azienda “in un importante piano di rilancio che, grazie a forti investimenti in innovazione, espansione in mercati ad alta attrattività quali Medio Oriente ed Asia, sviluppo del franchising e trasformazione digitale dell’azienda, ha portato la società a un ebitda 2019 in raddoppio a 58 milioni e fatturato di oltre 600 milioni”.
Tra le curiosità c’è infine da segnalare che azionista di Kiko, oltre alla famiglia Percassi, è il fondo di private equity Peninsula. Lo stesso fondo che ha trattato per un ingresso in Illy Caffè prima che venisse scelto Rhone Capital come partner della stessa Illy.