Capitali sauditi in Europa ancora fermi: in bilico anche la vendita dei progetti Metaenergia

Si parla tanto di investimenti sauditi in Italia e in Europa, ma alla fine le poche opportunità non decollano: gli investimenti nel Teatro alla Scala da parte di capitali sauditi sono stati  bloccati due anni fa e pure l’intervento del fondo sovrano Pif nell’Inter sembra fermo alle presentazioni. Anche nel resto d’Europa non è che ci sia un grande flusso finanziario dall’Arabia Saudita verso i Paesi occidentali: a bloccare gli investimenti sauditi sono non solo problematiche politiche (più volte il Governo saudita è stato accusato di mancati rispetto dei diritti umani) ma anche finanziarie, visto che le banche europee per il trasferimento di capitali chiedono il rispetto di alcuni parametri come il cosiddetto Kyc, know your customer.
L’ultimo caso sotto i riflettori è la cessione a un gruppo saudita dei progetti di sviluppo energetico nel gas, approvati a livello governativo, da parte del gruppo Metaenergia, azienda che opera nel settore della fornitura di energia elettrica, del gas naturale e nei piani di efficienza energetica.
Sembrava infatti ormai in dirittura  l’acquisizione da parte del gruppo Khashoggi Holding, con quartier generale a Jeddah, già attivo nel settore dell’energia. In realtà, il dossier sembrerebbe essersi raffreddato per problematiche sul finanziamento. La valutazione dei 9 progetti era attorno ai 500 milioni di «enterprise value». Il dossier, che stava catalizzando da qualche mese l’attenzione degli operatori del settore,  è gestito dagli advisor, la banca d’affari Barclays e lo studio legale Grande Stevens International. Ora, se i sauditi non troveranno soluzioni alternative, potrebbero tornare in pista altri compratori.