Per i pneumatici Fintyre, il piano concordatario arriva in Tribunale

È stato approvato dal board di Fintyre, alla fine della scorsa settimana, il deposito al Tribunale di Brescia del piano concordatario del gruppo, primo distributore di pneumatici da ricambio in Italia e tra i primi cinque in Europa. Il piano concordatario doveva essere presentato al Tribunale entro il 12 febbraio.
Fintyre è nel portafoglio del gruppo Bain Capital, che ha rilevato nel 2017 l’azienda con ben altre prospettive. Ormai l’azienda sta seguendo la strada della negoziazione con i creditori (sia finanziari sia commerciali) per un piano di risanamento. Il piano, dopo l’approvazione del Tribunale, dovrà essere presentato ai creditori nell’assemblea, dopo di che ci sarà l’omologazione da parte dello stesso Tribunale.
La crisi di Fintyre è accelerata nell’ultimo anno sia a causa di problematiche di settore sia per l’impatto del Covid. Il dossier è stato visionato in questi ultimi mesi da diversi player finanziari e alla fine è sceso in campo il fondo Springwater Capital.
Fintyre ha attualmente circa 270 milioni di euro di debiti, dei quali 130 milioni verso Gso Capital Partners (un hedge fund americano, braccio di investimento del credito di The Blackstone Group). Il piano, secondo quanto indicato da Debtwire, prevede un apporto di risorse per circa 45 milioni di euro da parte della stessa Springwater, dei quali 30 milioni di equity (cioè risorse proprie) attraverso un aumento di capitale e ulteriori 15 milioni di euro di nuovo debito. Secondo il piano presentato, Gso – che ha appunto in mano emissioni per 130 milioni di euro – otterrà delle azioni di categoria speciale senza diritti di voto. Al contrario, le banche creditrici (esposte per circa 30 milioni, con il coinvolgimento di Hsbc, BancoBpm, Bnp Paribas, Ikb, Ing, Ubi) saranno invece ripagate interamente fino all’ammontare coperto dagli asset messi a garanzia, mentre la parte restante verrà ripagata parzialmente solo per 6,56 milioni di euro. I fornitori (esposti per circa 137 milioni di euro) saranno ripagati pure parzialmente: nel dettaglio, i fornitori strategici di pneumatici per il 65% dei loro crediti, mentre quelli che forniscono servizi al 50 per cento.