Il dossier Mps finisce anche sotto osservazione di qualche grande private equity. Si tratterebbe, secondo indiscrezioni, al momento di un interesse iniziale. Ma i grandi fondi, ricchi di liquidità, starebbero prendendo in esame l’istituto.
Per cercare di avere più lumi al riguardo sulla fattibilità (o meno) dell’operazione si sarebbero anche rivolti agli organismi di Bruxelles che stanno seguendo le tappe di uscita del Governo italiano dalla banca senese, in particolare la Dg Comp europea. Tra gli operatori specializzati in questo genere di transazioni ci sono player, come Cerberus, Fortress e Apollo. Un termine di paragone, all’estero, sono state alcune operazioni realizzate in Portogallo da Lone Star.
Una eventuale operazione su Mps potrebbe avere per i private equity vantaggi evidenti, visto che potrebbe portare con sé una dote dello Stato. Ma, allo stesso tempo, una transazione con i fondi sembra avere chiare difficoltà di esecuzione: pare improbabile che lo stesso Governo italiano possa aprire una trattativa con gruppi finanziari esteri per concedere vantaggi economici, che al contrario potrebbero essere dati alle banche che decidessero di assecondare un’integrazione con Siena. Su quest’ultimo fronte il candidato più logico appare Unicredit, anche se alcuni soci (Del Vecchio e le Fondazioni) non sembrano gradire un’acquisizione di Mps. Molto dipenderà, comunque, proprio dalle condizioni offerte dal Governo italiano. In ogni caso, sul fronte Unicredit, nulla succederà prima dell’insediamento del nuovo board e del nuovo Ad, previsto in primavera.