Il dossier riservato sull'Inter e le domande sulle scelte future di Suning

Già 5 anni fa, sull’altro versante calcistico della sponda milanese, cioè quello milanista, mi era capitata la stessa cosa: tutto era partito da un teaser per la cessione di una quota (si parlava appunto di minoranza) del club rossonero. Tutti poi sanno come è andata a finire: si sono susseguiti Mr Bee, Mr Li e infine il fondo Elliott.
Comincio con queste poche righe di corsi e ricorsi storici, per arrivare alla notizia, anticipata dal Sole 24 Ore oggi, del teaser che sta circolando, più o meno con le stesse modalità, sull’Inter in questo finale d’anno. Negli ambienti londinesi finanziari londinesi ne è stata presa visione ormai da qualche settimana. Sopra c’è scritto dicembre 2020 e nella prima pagina campeggia una foto dei campioni interisti che si abbracciano: un brand iconico viene scritto.
Ora c’è da chiedersi cosa si nasconde dietro questo teaser. Il primo significato è chiaro: Suning ha bisogno di risorse finanziarie perché Pechino ha chiuso agli investimenti nel calcio e perché il Covid ha bastonato le grandi multinazionali. Inoltre il sentiment dell’Occidente verso Pechino, causa anche la pandemia, non è ai massimi storici.
Ma fino a dove si potrebbe allungare la ricerca di risorse? E’ qui che sta la grande domanda. Nel caso del Milan si era partiti da una minoranza per arrivare alla cessione totale da parte di Fininvest. Ma quella era una vicenda totalmente diversa, soprattutto nelle finalità, è inutile ritornarci.
L’unico aspetto simile è appunto il teaser. In questo caso, almeno per il momento, sembrerebbe che Suning voglia rifinanziare il bond (circa 375 milioni che scadono nel 2022) con pochi investitori specializzati, una sorta di private placement. Ma se dovessi dare la mia opinione e secondo quanto ho avuto modo di apprendere negli ultimi giorni, Suning potrebbe non fermarsi qui e cercare un nuovo socio di minoranza. Cedere il controllo? Al momento non credo, ma mai dire mai. Il Covid, la stretta di Pechino, la situazione del calcio sempre più difficile, tanti fattori potrebbero influire sulle decisioni future del colosso cinese che ormai si trova a dover gestire una sua controllata in Europa con obiettivi strategici differenti rispetto al 2016.