Riparte il risiko bancario: Credit Agricole-Creval, Banco-Bper, Unicredit-Mps

Unicredit che, con una dote da circa due miliardi, si prende Mps, Credit Agricole che rileva il Creval. E la fusione tra BancoBpm e Bper. Si sta sempre più definendo il risiko bancario di piazza Affari.
Il consolidamento del settore bancario italiano – iniziato a febbraio scorso con l’opa di Intesa Sanpaolo su Ubi – entra quindi nella fase due: l’opa totalitaria di Credit Agricole Italia su Creval, infatti, ha riaperto ufficialmente le danze dell’M&A sul fronte del credito. L’offerta, che ha visto coinvolta come banca d’affari advisor Jp Morgan, sembra stia avendo il via libera dei sindacati, ma dovrà alla fine passare al vaglio anche del Governo, che dovrà dare la sua autorizzazione, non esercitando quindi in questo caso la Golden power su un asset strategico come una banca. Credit Agricole dà garanzie in questo senso, perché è una banca già ben presente in Italia con Cariparma.
E il mercato, per ora, sembra apprezzare: tra i titoli in testa a Piazza Affari c’è, ovviamente, il Credito Valtellinese (+23%). Gli analisti di Banca Akros ricordano come “Crédit Agricole e Creval godano già di una forte partnership, Crédit Agricole Vita, la controllata italiana di assicurazioni sulla vita del gruppo che è partner esclusivo di Creval nell’assicurazione sulla vita e la sua holding, Crédit Agricole Assurances, è uno dei principali azionisti di Creval con una quota del 9,8%”.
Per questo, l’acquisizione è una sorta di “estensione di Crédit Agricole della partnership strategica, supportato da una forte condivisione commerciale e culturale tra i due gruppi”. Il broker ha quindi deciso di aumentare il target price di Creval da 8,4 euro su base stand alone a 10,5 euro, in linea con il prezzo offerto dai francesi, confermando il giudizio “accumulate”.
C’è poi il capitolo della fusione tra BancoBpm e Bper, che vede alla regia Mediobanca. Piazzetta Cuccia ha infatti ottime relazioni con gli azionisti di Bper, tra cui Unipol.
Equita parte proprio da qui per tornare sulla possibile fusione tra Bper e Bpm, “benedetta” da Carlo Cimbri di Unipol e l’a.d. del Banco Giuseppe Castagna la scorsa settimana: “L’acquisizione di Creval da parte di Credit Agricole – scrivono gli analisti – elimina nel breve periodo un potenziale compratore per Banco Bpm visto che nei prossimi mesi sarà necessaria l’integrazione della banca”. E venendo meno questa “opzione strategica”, a questo punto “aumentano le chances di un deal con Bper che, pur avendo senso dal punto di vista industriale considerata la complementarietà delle reti distributive delle due banche e dei modelli di business, si configurerebbe sostanzialmente come un merger of equals con minor spazio per risultare in un premio up-front rispetto ai prezzi di mercato di Banco Bpm”. Infine i contatti fra il Mef e Unicredit si sarebbero intensificati al fine di trovare le condizioni per far arrivare al traguardo un merger con Mps.