Non c’è pace per il retail d’abbigliamento italiano, marchi un tempo famosi e finiti in difficoltà già prima della pandemia. Il Covid li ha totalmente fatti finire nel baratro, a causa anche delle chiusure governative ripetute sulla scia dell’aumento dei contagi. Sotto i riflettori ci sono Stefanel e Conbipel, marchi che hanno la crisi che li accomuna.
Per entrambi il salvataggio in un’epoca normale sarebbe forse riuscito. Ora. con il Covid e il lockdown, la strada per la ripresa e il risanamento è un miraggio. I potenziali compratori, apparsi sia su Stefanel sia su Conbipel, infatti non hanno voluto prendersi un rischio eccessivo e offrire garanzie in questa fase pandemica.
I due casi sono simili e dimostrano l’affanno di un settore che sotto il lockdown è andato a spazzare via i gruppi già in difficoltà. Secondo Federmoda sono a rischio 20mila negozi, con un calo fatturato per il 2020 di 29 miliardi. 115mila negozi hanno subito un drastico calo delle vendite di oltre il 50%. Le chiusure indicate dal Governo in questi giorni per le zone rosse andranno a deteriorare ulteriormente il giro d’affari del settore retail e a poco serviranno i parziali ristori promessi dal Governo, rappresentativi di solo una piccola parte del fatturato perso.
Stefanel e Conbipel sono i due casi principe di crisi. La loro situazione è nata prima della pandemia ma il lockdown ha dato il colpo di grazia ai due malati del retail italiano.
Stefanel è in amministrazione straordinaria. Qualche giorno fa in collegamento con il Ministero della Sviluppo economico, il commissario Cappiello ha illustrato l’esito della gara per la vendita dei due asset (Stefanel spa e Interfashion): una delle offerte è risultata non congrua, la seconda invece si è dimostrata priva delle garanzie finanziarie necessarie per ottenere l’assegnazione. La scelta dei finanziatori di quest’ultima di ritirare le garanzie è dipesa dai timori per l’andamento della pandemia. Lo stesso Cappiello ha comunicato l’intenzione di proseguire le negoziazioni con il gruppo francese che ha avanzato la seconda offerta. Ma il grande problema resta: chi si prenderà il rischio di rilevare Stefanel in questa situazione di lockdown e con il rischio che anche il 2021 non sia un anno roseo?
Stessa fine per Conbipel. Pure Conbipel ha fatto richiesta di amministrazione straordinaria dopo che il gruppo di Cocconato d’Asti ad aprile aveva fatto domanda di concordato preventivo. A portare verso questo esito è stato il ritiro del possibile compratore turco che aveva mostrato interesse, acquirente di Istanbul che non ha presentato le garanzie necessarie. Ora pure per l’azienda piemontese si profila l’arrivo di un commissario ma in questo momento di pandemia un salvataggio sembra complesso.
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