Nexi-Nets-Sia, pronto a nascere il leader europeo fintech con Cdp primo socio, di poco davanti ai fondi

Due binari paralleli per Nexi. Uno internazionale con Nets, cominciato come noto da inizio anno. Uno nazionale con Sia. L’obiettivo? Creare il polo internazionale maggiore in Europa e superiore al colosso francese Worldline che si è fuso con Ingenico. La sola fusione con Nets avrebbe infatti un valore di 10 miliardi, mentre quella con Sia potrebbe fare salire il valore dell’entità combinata a circa 20 miliardi.
In questa nuova realtà, alla fine di un doppio processo di aggregazioni, il primo azionista sarebbe Cdp, la Cassa Depositi e Prestiti, mentre a un livello quasi uguale e solo leggermente inferiore ci sarebbero i fondi Hellman & Friedman Private Equity e Bain Capital e un livello sotto Advent e poi Clessidra. Insomma, nascerebbe il primo gruppo veramente internazionale a baricentro italiano, con il contributo sia del maggiore veicolo statale (Cdp) sia di alcuni dei maggiori fondi di private equity internazionali. Si tratta del primo esperimento, se riuscirà, dove fondi statali e privati sono confluiti verso un unico obiettivo. Infatti altri dossier simili sono sul tavolo con Autostrade e la rete unica, dove Cdp è sempre protagonista e che punta a coinvolgere altri investitori internazionali come Macquarie, Blackstone e Kkr. In tempo di Covid, in effetti, la combinazione pubblico-privato sembra il mix in grado di reggere meglio l’urto della crisi.
Ma vediamo l’operazione con Nets appena annunciata. Nexi, il gruppo guidato da Paolo Bertoluzzo e controllato da Bain Capital, Advent e Clessidra, ha avviato con il gruppo Nets un periodo di esclusiva delle negoziazioni per raggiungere, nei prossimi 10 giorni, un possibile accordo vincolante tra le parti per un’operazione di fusione tra i due gruppi attivi nel settore dei pagamenti digitali in Europa. Le negoziazioni erano già iniziate ad inizio anno, visto che azionisti di Nets sono fondi di private equity (Helmann Friedmann e Bain Capital) che puntavano a valorizzare l’investimento da tempo. Nexi è restata l’unico player in gara con Nets, dopo che la concorrente Global Payments si è ritirata dalla corsa per la società dei pagamenti.
Advisor dell’operazione sono Hsbc, Centerview e Mediobanca.
L’integrazione di Nexi con il gruppo Nets si inquadrerebbe nel contesto del rapido consolidamento in atto a livello internazionale ed europeo nel settore dei pagamenti digitali, già prospettato nell’ambito dell’annunciata operazione di fusione con Sia. Le linee condivise prevedono un’operazione strutturata come una fusione di Nets in Nexi, e implica una valutazione delle due società con un approccio “iso-multiplo”, ovvero sulla base dello stesso multiplo calcolato sull’Ebitda atteso per il 2020. L’operazione sarà realizzata interamente attraverso uno scambio azionario, con impegni di lock up di lungo periodo per gli attuali azionisti di Nets – incluso Hellman & Friedman – e non prevede ricorso ad ulteriore indebitamento. Questo approccio consentirebbe agli azionisti di entrambe le aziende di beneficiare appieno di importanti sinergie industriali, che si stima possano ammontare a circa 150 milioni di euro. Tali sinergie sarebbero in aggiunta a quelle già identificate (e di simile importo) nel contesto dell’annunciata operazione con Sia e verrebbero realizzate con modalità e tempistiche opportunamente pianificate e compatibili. La combinazione delle due iniziative genererà per gli azionisti una significativa cash Eps accretion.