Il fondo statunitense Blackstone comincia a studiare una possibile uscita dal gruppo De Nora, dove è presente in minoranza ormai da qualche anno. C’è dunque fermento attorno al gruppo italiano, leader mondiale nella progettazione, produzione e fornitura di tecnologie elettrochimiche e per il trattamento delle acque.
A distanza di tre anni dall’ingresso nell’azienda tricolore, tramite i fondi Blackstone Tactical Opportunities, il colosso americano potrebbe infatti valutare una vendita del suo 35 per cento nei prossimi mesi. Al momento non sarebbe ancora iniziato un processo formale, ma il dossier sarebbe sul tavolo di altri private equity. Di certo, l’attuale situazione della pandemia, con una seconda ondata in Europa, potrebbe ritardare i programmi di vendita della minoranza di Blackstone, prevista questo autunno.
I fondi Blackstone erano entrati in De Nora nel 2017, quando ancora l’azienda italiana pensava alla quotazione in Borsa, e in quell’occasione si era parlato di un «enterprise value» di circa 900 milioni di euro. De Nora genera oltre 500 milioni di giro d’affari, con circa un’ottantina di milioni di Ebitda. L’attuale valutazione potrebbe essere superiore al miliardo.
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