I proxy advisor promuovono il progetto di scissione parziale proporzionale di Aspi

I proxy advisor promuovono il progetto di scissione parziale proporzionale di Aspi, che – salvo svolte nella trattativa con Cdp – sarà oggetto dell’assemblea straordinaria di Atlantia del prossimo 30 ottobre. I proxy, come noto, sono società che supportano azionisti come asset manager, fondi pensione e fondi comuni e investitori istituzionali internazionali nell’analisi e nella gestione del voto nelle assemblee. Una categoria di investitori che, nel capitale di Atlantia, in cui il principale socio sono i Benetton (con il 30,25% circa) seguiti da istituzionali come Tci (10%), Gic (8,3%), Hsbc (5%) e CrTorino (4,8%), valgono una fetta rilevante.
In particolare, secondo quanto ricostruito da Radiocor, i proxy advisor internazionali Iss, Glass Lewis, Pirc e l’italiano Frontis Governance hanno esplicitamente approvato il progetto di scissione giudicato un processo trasparente e a tutela degli azionisti. Dalla mezzanotte di oggi iniziano i voti per corrispondenza in vita dell’assemblea del 30 ottobre.
Secondo Iss, proxy advisor statunitense, il progetto così com’è strutturato nella sua interezza assicura che il disinvestimento della quota che Atlantia detiene in Aspi sia implementato attraverso un’operazione trasparente e di mercato, nell’interesse di tutti gli azionisti, mentre Glass Lewis sottolinea adeguata la completezza delle considerazioni che il cda ha fornito agli azionisti circa il piano di spin-off. Insomma, l’operazione rappresenta un percorso ragionevole per affrontare le problematiche attuali e ritiene pertanto che gli azionisti dovrebbero sostenere la transazione che faciliterà la scissione di Aspi dalla holding creando le basi affinché la stessa possa vendere la sua quota residua in Aspi a terzi.
Anche per l’advisor inglese Pirc l’indicazione di voto è favorevole in quanto la scissione – nell’ambito di una transazione di mercato che porterà alla quotazione dell’asset in Borsa, è considerata complessivamente una soluzione conveniente per gli attuali azionisti di Atlantia.
Il proxy italiano Frontis Governance, infine, consiglia l’approvazione del progetto di scissione nell’ambito del processo di “dual track” proposto dal cda di Atlantia perché l’operazione risponde efficacemente alla conclusione della disputa con il Governo, tutelando al contempo gli interessi dei piccoli azionisti come degli altri stakeholder; in particolare denotando come la cessione esclusiva a Cdp rischierebbe di nuocere alla trasparenza, nonché alla fiducia degli investitori esteri nel funzionamento del mercato italiano.