Mediobanca vede un riassetto Anima-Amundi sulla scia di Banco-Agricole

Torna sotto i riflettori Anima Holding a Piazza Affari sulle speculazioni di un’integrazione con il gigante dell’asset management francese Amundi in scia ad un matrimonio tra il Banco Bpm e Credit Agricole che secondo rumors, stanno studiando opzioni strategiche.
Tra queste potrebbe rientrare anche un’estensione dell’accordo di distribuzione Anima-Banco Bpm. Non è la prima volta che Amundi che, nel 2016 ha acquisito da Unicredit Pioneer e che è controllata da Credit Agricole , è al centro di speculazioni che riguardano Anima holding di cui Banco Bpm controlla il 19,5%. L’altro azionista di riferimento è Poste con il 10,4 per cento.
Ad agosto scorso, il ceo di Banco Bpm Giuseppe Castagna ha indicato la strategicità di Anima aggiungendo di essere “molto interessati” a cercare di capire quali potessero essere le opportunità sul mercato. Mentre l’a.d di Anima, Alessandro Merzi d’Eril, nominato alla guida lo scorso aprile, non ha mai nascosto di essere aperti ad opportunità di consolidamento.
Mediobanca, in uno studio pubblicato oggi, vede un “numero di potenziali opzioni per gestire l’integrazione delle attività di asset management a entrambe le banche. Un fusione – scrivono gli analisti – ha più senso ma potrebbe comportare alcuni rischi che derivano da un punto di vista politico. La grande differenza di valutazione rende molto facile per Amundi – viene rilevato in un report – assorbire Anima in un’operazione ‘all-share'”.